Un film di Stefano Chiantini. Con Micaela Ramazzotti, Mario Sgueglia, Lorenzo McGovern Zaini, Mia McGovern Zaini. Drammatico, 100′. Italia 2021
Maria vive con i due figli Giuseppe e Anna e il marito Antonio, che fatica ad arrivare a fine mese con il suo lavoro modesto. La coppia è già stata messa sotto esame dagli assistenti sociali perché Maria si comporta in modo irresponsabile: non si sveglia in tempo per accompagnare i figli a scuola, invece di farli entrare in ritardo li porta in mare in pedalò, butta nella spazzatura le bollette alle quali non sa fare fronte, e così via. Ma nonostante le sue intemperanze Maria è piena d’amore verso il marito e i figli, che in qualche modo la accettano così come è. La situazione però precipita quando Antonio viene improvvisamente a mancare, e Maria dovrà capire se e come sopravvivere ad un’esistenza per la quale non si è mai sentita adeguata.
Nel nuovo film scritto e diretto da Stefano Chiantini, “Naufragi”, disponibile da oggi anche su Sky, entriamo in punta di piedi nella quotidianità di Maria (Ramazzotti) e della sua famiglia.
Il marito Antonio (Sgueglia) è un operaio, lei una casalinga alquanto irresponsabile, ma premurosa e presente per i figli Giuseppe ed Anna. La vita procede normalmente, tra alti e bassi, finché giunge una ferale notizia che sgretola il precario quanto armonioso equilibrio familiare.
La prima parte – credibile e toccante, nonostante risulti un po’ ripetitiva – si chiude con Maria che tenta una disperata fuga notturna coi figli, dopo aver perso la patria potestà, e viene coinvolta in un tragico incidente stradale.
La seconda parte del film è ancora di più incentrata su Maria e sul suo immobilismo esistenziale. Micaela Ramazzotti si cala con sensibilità, talento e personalità in questo personaggio che l’attrice ha definito una “donna-bambina”.
“Naufragi” è un racconto doloroso e crudo sull’incapacità di elaborare un lutto e sulle fragilità e paure di una donna sperduta nel mare dell’infelicità. Antonio era il centro, il perno della famiglia. Senza di lui Maria è naufragata, scegliendo l’isolamento e accettando un umile lavoro piuttosto che affrontare i suoi demoni.
L’incontro con una collega schiva e taciturna aprirà uno squarcio in questa solitudine. Maria, rivedendosi nell’altra, troverà alla fine la forza interiore per ripartire o quanto meno per andare oltre il proprio dolore.
“Naufragi” è un film semplice e lineare a livello strutturale quanto potente e profondo nella narrazione. Un “piccolo” film sul piano produttivo, ma dotato di un grande cuore e soprattutto di un’anima a cui lo spettatore non potrà restare indifferente.
È impossibile non sentirsi vicini e partecipi del dolore di Maria, seguendola con affetto fino alla fine del tunnel, ben rappresentata da un finale salvifico quanto commovente come solo riabbracciare un figlio può essere.