“Moravia off”: la Festa del cinema scalda i motori con un docufilm

Grande affluenza a Roma per l’opera di Luca Lancise, anti-celebrazione del grande scrittore

di Luciaconcetta Vincelli

 

Un film di Luca Lancise. Documentario, 75′. Italia, 2017

 

Tutti ansiosi per l’imminente avvio della Festa del Cinema di Roma, che si terrà dal 26 ottobre al 5 novembre, scaldiamo i motori con le preaperture, un assaggio imperdibile delle sperimentazioni del Festival.

Alla Casa del cinema, il direttore artistico Antonio Monda ha dato ufficialmente inizio al preambolo col docufilm “Moravia off” di Luca Lancise, accompagnato da un’affluenza di pubblico forse imprevista – qualcuno si è accontentato di sedere sui gradini della sala, pur di assistere alla proiezione.

Si tratta, in effetti, di un esperimento cinematografico singolare, un omaggio anti-celebrativo al grande scrittore italiano, costruito attraverso video girati per lo più con cellulari da varie personalità del racconto e arricchito da spunti dell’archivio Teche.

Perché, come ha chiarito lo stesso Lancise (documentarista della celebre denuncia di “Bianca Neve” nel 2010), il ruolo del regista è spesso sopravvalutato, mentre la realizzazione di un film prevede vari apporti professionali spesso passati sotto silenzio, ultimo ma non ultimo quello del montaggio.

Piace l’idea di chiedere ad artisti e studiosi italiani e internazionali – il produttore televisivo Anderman, il regista Bernando Bertolucci e altri – di partecipare concretamente all’opera, ognuno con la propria esperienza di Moravia, delle sue opere, insieme alle ispirazioni scaturite.

E convince soprattutto il direttore della Festa del cinema Monda, che ha sottolineato in conferenza stampa la capacità di “Moravia off” di rappresentare la compenetrazione delle arti, ormai mantra della kermesse romana.

Scrittura, fotografia, cinema, insomma una mescolanza riuscita, ideale, per testimoniare lo scopo e il credo di Moravia: vedere, anzi contemplare. D’altronde “vivo attraverso gli occhi” afferma lo scrittore in uno dei video-gioielli dell’archivio Rai, e l’identificazione totale nell’altro gli permette di dar vita ai personaggi, di aggiungere l’ambiente e, infine, di creare un racconto.

Ed è esattamente a questo che Luca Lancise sembra puntare: non raccontare, ma creare un racconto, ovvero un documento che non sia pianto, commemorazione nostalgica, bensì feconda conseguenza, produttivo riscontro e approfondimento delle ricerche di Moravia.

“Moravia off” delinea una risposta attiva agli studi poliedrici sull’immagine condotti dallo scrittore, li rappresenta offrendo continuità al lavoro di un grande personaggio nelle micro-narrazioni di molteplici artisti, con descrizioni ingenue e profonde dei paesaggi dell’Africa, dei viaggi in Germania e del legame con Roma.

Come piccole frasi per dipingere un quadro, il film si avvale persino dei personaggi di Moravia, che ispirano ancora, in uno scambio di ruoli tra autore-personaggio e scrittura-realtà: Carla, donna ribelle ne “Gli indifferenti” diviene aiuto reale per molte donne in una società difficile (in Egitto, per esempio).

Il motore della Festa del Cinema è stato scaldato da “Moravia off”, un film forse manchevole di ricostruzione cronologica, di una precisa biografia, ma sicuramente valido e fruibile. “Moravia off” scuote, così come, secondo la produttrice Donatella Palermo, un sasso (emblema di tutte le opere artistiche) lanciato in un lago scuote l’acqua, provocando intorno onde e movimento. In una parola, ispirazioni.