Non sono una lettrice abituale di romance, penso che ormai lo avrete capito. Le storie d’amore dei libri, specie di quelli fantasy, mi piacciono molto di rado, troppo esagerate ed eccessive. Un tropo che bisogna usare per forza, perché oggi piace e vende, non un elemento necessario.
La serie “MM84” di Ju Maybe è una delle mie rare eccezioni! Perché la storia d’amore è eccessiva, esagerata e magari persino poco credibile, ma mi ha conquistata fin dalla prima pagina! Merito dell’autrice, che ha creato dei personaggi talmente umani e giusti che ci si fonde nella loro pelle. Si provano le loro emozioni. E tutto il resto passa in secondo piano.
“Resistenza“ riprende la storia dove ci eravamo interrotti con “Resilienza“. Damiano Domini, il figlio prediletto del Patriarcato, bianco, bello, etero, ha iniziato a cambiare il suo modo di essere e di pensare, a mettere in dubbio tutto quello che gli hanno insegnato. Per merito – o colpa – di Massimo Kurah, uno dei leader dell’opposizione al regime.
Ma se Damiano va via via spogliandosi di tutte le sue difese e di tutti i suoi pregiudizi e preconcetti, Massimo continua a nascondere molti segreti. Riguardo al suo passato, alla sua famiglia, al suo stesso essere. Perché scegliere di fidarsi e mostrarsi per chi si è davvero terrorizza. E in questo caso ci sono molte più persone coinvolte, di una “semplice” coppia di amanti.
Per come la vedo io, con il personaggio di Damiano Ju Maybe ha fatto un piccolo capolavoro. Pagina dopo pagina, libro dopo libro il lettore lo vede cambiare sotto i suoi occhi. Ma è un cambiamento credibile, motivato, realistico. Non è un colpo di bacchetta magica. Damiano cambia soffrendo, scontrandosi con quello che pensa di sapere, tornando sui suoi passi e cadendo. Damiano cambia come cambiano le persone nella vita vera.
Massimo è sempre stato quello dei due che apprezzo di meno. Troppo machiavellico, a tratti distaccato. A volte viene il dubbio che sarebbe capace di sacrificare anche Damiano, per il “bene superiore”. In realtà la sua grandezza la si scorge prendendo le distanze dalla storia, quando magari sono passati un paio di giorni dalla lettura. Oppure rileggendo i due romanzi da capo. Reggere il peso di un intero movimento sulle spalle non è impresa da poco, veder cadere le persone che si amano una a una nemmeno. Venire a patti col fatto di amare la persona che in parte è responsabile di quelle morti? Sfido chiunque a gestire la situazione in modo razionale.
La storia procede a ritmo serrato, un dramma dopo l’altro, un’emozione dopo l’altra. C’è spazio anche per la passione e per qualche momento di tregua, stavolta, eppure si ha sempre la sensazione che siano solo questo: parentesi nella partitura di un dramma che procede inesorabile verso il finale. Un finale che in questo caso è di sospensione, preparatorio per l’ultimo atto, “Rivoluzione”. Ma che mi auguro fortemente che, in generale, sarà lieto. Perché non riesco a immaginare niente di diverso – anche se la razionalità mi mette in guardia. Ju Maybe, non fare scherzi!!











