“Mistero a Crooked House”: chi ha ucciso il patriarca Aristides?

Un giallo in costume che mette in luce le dinamiche più oscure di ogni famiglia "per bene"

di Valentino Eletti

 

Un film di Giles Paquet-Brenner. Con Max Irons, Glenn Close, Terence Stamp, Christina Hendricks, Gillian Anderson. Noir, 90’. Gran Bretagna, 2017.

Data di uscita italiana: 31 ottobre 2017

Il detective Charles Hayward viene reclutato da una ex fiamma, Sophia Leonides, per trovare il colpevole dell’omicidio di suo nonno Aristides, ricco patriarca, prima che Scotland Yard porti a galla scomodi segreti di famiglia. Circolando per il maniero del defunto, abitato dai figli, dalle loro famiglie e dalla giovane seconda moglie, Charles si accorge presto che ciascuno di loro può essere sospettato del crimine, per qualche ragione, compresa Sophia stessa.

 

Una grande casa signorile da qualche parte nella campagna inglese. Una ricca famiglia e, ovviamente, un omicidio. Sono questi i classicissimi ingredienti di “Mistero a Crooked House” di Giles Paquet-Brenner che, non a caso, è tratto da un romanzo di Agatha Christie (“È un problema”). E la resa cinematografica è ancor più riuscita grazie alla sceneggiatura firmata da Julian Fellowes (“Gosford Park”, “Downtown Abbey”).

Il delitto non viene mostrato allo spettatore e il film si apre già con la scomparsa del ricco capofamiglia di origini greche. Ad essere ingaggiato per risolvere il caso, Charles Hayward (Irons), giovane e inesperto detective privato che tenterà di trovare i motivi che hanno portato all’assassinio.

Quello che appare lampante, sia a lui che allo spettatore, è che ogni membro della famiglia ha delle ragioni plausibili per aver commesso il fatto, quindi tutti sono sospettati in un quadro di odii e piccole vendette familiari che ricorda, per cattiverie, il monicelliano “Parenti Serpenti”.

Non è neppure un caso che la casa del titolo sia “crooked“, aggettivo che, se riferito a un’abitazione, si può tradurre come storto e sbilenco ma, se si riferisce ad una persona o ad una famiglia, indica disonesto e corrotto.

Degna di nota è la performance di Glenn Close, che interpreta Lady Edith e che rende benissimo la figura della matriarca aristocratica britannica. L’altra attrice di rilievo, che potremmo collocare in piena posizione antitetica, è Christina Hendricks, che ricordiamo per la felice serie “Mad Men”, e che qui interpreta la frivola seconda moglie americana della vittima.

Il film merita di essere visto perché non si limita ad essere un semplice mistero in costume, ma aiuta a mettere in luce le dinamiche più oscure di ogni famiglia. E, in ultimo, nasconde, come ogni buon giallo dovrebbe fare, un finale davvero inaspettato.