“Millennium – Quello che non uccide”: Lisbeth Salander tra action e thriller

Claire Foy protagonista più umana rispetto al passato del quarto capitolo della serie Millennium

Un film di Fede Alvarez. Con Claire Foy, Sverrir Gudnason, Lakeith Stanfield, Sylvia Hoeks, Stephen Merchant. Drammatico. Gran Bretagna, Germania, Svezia, Canada, USA  2018

Il passato non passa mai per Lisbeth Salander, orfana abusata, hacker virtuosa e vendicatrice implacabile. Assoldata da Frans Balder, scienziato informatico, per recuperare un programma di sua invenzione in grado di collassare le sicurezze nazionali e armare il mondo con un click, Lisbeth riesce nell’impresa ma diventa il bersaglio degli Spiders, un’organizzazione criminale che vuole mettere le mani sul ‘file’ e rapire August, figlio di Balder e chiave di accesso al programma. Tra esplosioni e inseguimenti, Lisbeth incrocia di nuovo la strada di Mikael Blomkvist, giornalista d’inchiesta di Millennium, e quella di Camilla, la sorella creduta morta e subentrata al padre e al vertice dell’organizzazione dopo la sua morte.

 

Terza versione per il cinema e quinto film in totale che porta sullo schermo l’hacker punk in pelle Lisbeth Salander, “Quello che non uccide” è tratto dal romanzo del giornalista svedese David Lagercrantz che, a undici anni dalla prematura scomparsa dell’autore della trilogia Millennium, Stieg Larsson, è subentrato come ghostwriter continuando la serie.

Il film si apre con un flashback della terribile infanzia di Lisbeth, per lo più trascorsa in una gelida villa insieme alla sorella Camilla. Camilla, succube del padre, sceglie di rimanere con lui quando Lisbeth scappa, ma accusa la sorella di averla abbandonata al suo destino. Non è una sorpresa che questo passato di abusi e violenze influisca ancora sulla vita di entrambe, anche tanti anni dopo.

“Quello che non uccide” propone un nemico interessante e speculare a Lisbeth, Camilla appunto, subentrata al padre al vertice dell’organizzazione alla morte di quest’ultimo. Nonostante le sorelle condividano poco la scena in favore di tanta azione e suspense, Sylvia Hoeks è una cattiva strepitosa, che domina l’ambientazione algida con il suo vestito rosso.

Dopo la versione originale di Noomi Rapace e quella successiva di Rooney Mara, la nuova Lisbeth Salander è interpretata da Claire Foy, prova ulteriore del fatto che “la Regina” ha un’ampia gamma di talenti recitativi tutti da vedere.

La sua Lisbeth è più umana di quanto sia mai stata, sebbene la Foy non aggiunga emozioni al personaggio: Lisbeth non sarà mai tenera o solare, ma ciò non significa che debba essere robotica o impossibile da decifrare. Questo è qualcosa che l’attrice e il regista Fede Alvarez chiaramente capiscono. Il risultato è un'(anti)eroina che non merita solo di avere l’appoggio del pubblico, ma anche il suo amore e la sua comprensione.

Ciò che differenzia “Quello che non uccide” dagli altri film della serie è il fatto di rendere proprio Lisbeth Salander la forza trainante della storia. Il clima da thriller, molto presente nei libri e anche nei film precedenti, viene azzerato per ricreare un’atmosfera del tutto action, un’avventura più snella e polposa per la protagonista. La stella è lei e il giornalista Mikael Blomkvist (Gudnason), questa volta, è solo una nota a margine.