“Little wing”: il rapporto con l’età adulta di una madre e una figlia

Premio Taodue Camera d'Oro ad Alice nella città, a Roma, per la regista finlandese Selma Vilhunen

di Ambra Azzoli

 

Un film di Selma Vilhunen. Con Linnea Skog, Paula Vesala, Lauri Maijala, Santtu Karvonen, Antti Luusuaniemi. Drammatico, 100′. Finlandia, Danimarca, 2016.

 

La giuria presieduta da Matt Dillon si è espressa: il premio Taodue Camera d’Oro per la migliore opera prima o seconda va alla regista finlandese Selma Vilhunen per il film “Little wing”.

Varpu (Skog) è una bambina di 12 anni che vive sola con la madre. Intelligente, sveglia, con una grande passione per l’equitazione, passa le sue giornate divisa tra scuola e il maneggio dove si allena con l’amato pony Svante.

Quando si trova in scuderia tutto sembra perfetto, e Varpu riesce a sentirsi una bambina normale, “cool”, come le altre a cui racconta storie della madre impegnata con il lavoro e del padre che di mestiere fa l’attore.

Peccato che a casa la realtà sia ben diversa: il quartiere in cui vive non è dei migliori, i ragazzi passano le giornate tra furtarelli, fumo e alcol, il padre non sa nemmeno chi sia e la madre Siru (Vesala) è spesso preda di ansie e paure.

La regista finlandese Selma Vilhunen.
La regista finlandese Selma Vilhunen.

In famiglia i ruoli sono capovolti: è Varpu a occuparsi della donna, a consolarla nel cuore della notte e a farla dormire nel proprio letto. Nonostante sia solo una bambina, Varpu è molto matura per la sua età e porta sulle spalle grandi responsabilità.

Un giorno, però, decide di compiere un atto che la allontana dall’immagine di brava ragazzina che di lei hanno tutti, rubando un’auto e partendo alla ricerca del padre, di cui conosce soltanto il nome…

“Little Wing” deve il suo nome a una nota canzone di Jimi Hendrix, cantata dal padre a Varpu quando era solo una neonata e unico filo che li unisce. Un padre assente di cui sappiamo molto poco – perché se n’è andato? E perché la madre di Varpu è così restia a fornire informazioni alla figlia? Nasconde qualcosa o sta solo cercando di proteggerla?

La regista premio Oscar Selma Vilhunen affronta, nel suo primo lungometraggio, un tema molto bello e profondo senza cadere nel banale, quello di adulti affetti dalla sindrome di Peter Pan, che non vogliono saperne di crescere, e di bambini costretti invece a crescere troppo in fretta e comportarsi da adulti. Un ritratto dell’adolescenza dove i ruoli si ribaltano.

 

Il biglietto da acquistare per “Little Wing” è:
Neanche regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre.