Letterina a Babbo Natale: ecco com’è nata la tradizione e come si è evoluta

Poesie che definiscono personaggi, botta e risposta, missive scritte da genitori famosi e altro

 

di Barbara Pastorelli

 

L‘abitudine dei bambini di scrivere una letterina a Babbo Natale – o Santa Claus che dir si voglia – è una tradizione che risale a molto tempo fa. Le missive contengono solitamente una lista di regali che il mittente spera poi di trovare sotto l’albero la mattina del 25 dicembre.

Chi, da piccolo, non ha aspettato con trepidazione il Natale, per capire dai doni se era stato abbastanza buono durante l’anno? Chi non ha promesso di comportarsi ancora meglio in futuro, dopo aver ricevuto qualche parola di biasimo da parte del sempre bonario Babbo Natale?

In attesa di vedere come ci siamo comportati nel 2021, scopriamo insieme com’è nata la consuetudine di scrivere lettere indirizzate in Lapponia.

 

LA POESIA “THE NIGHT BEFORE CHRISTMAS” (1823)

Nel 1823, sul New York Sentinel, venne pubblicata una poesia dal titolo “La notte prima di Natale” (The Night Before Christmas), inizialmente anonima, col tempo attribuita al professor Clemente Clark Moore. La poesia, che diverrà una tra le più lette al mondo, rappresenta un tassello fondamentale nello sviluppo della figura del moderno Babbo Natale/Santa Claus; tutte le raffigurazioni successive del personaggio, infatti, saranno fortemente influenzate da questo testo. Qui il personaggio è un buontempone in abito rosso, con una lunga barba bianca, che vola nel cielo con le sue renne per portare i regali a tutti i bimbi del mondo.

 

LA LETTERA DI VIRGINIA O’HANLON AL “SUN” (1897)

Nel 1897 Virginia O’Hanlon, una bambina di otto anni, chiese al padre se Babbo Natale esistesse davvero oppure no (come le avevano detto alcuni amichetti). Il padre le suggerì di scrivere al quotidiano conservatore “New York Sun” e Virginia non indugiò.

Caro direttore, mi chiamo Virginia e ho otto anni. Alcuni dei miei amici dicono che Babbo Natale non esiste. Mio papà mi ha detto: “Se lo vedi scritto sul Sun, sarà vero”.
La prego di dirmi la verità: esiste Babbo Natale?

Il direttore del giornale, Edward P. Mitchell, affidò la risposta al redattore veterano Francis Pharcellus Church, che utilizzò parole semplici e affettuose, commuovendo l’America.

Sì, Virginia, Babbo Natale esiste e grazie a lui la magia del Natale è dentro di noi.

LA LETTERA DI MARK TWAIN ALLA FIGLIA (1875)

Ci sono alcuni vantaggi quando si ha come padre uno dei più famosi scrittori del mondo. Mark Twain, nel 1875, in uno dei periodi più fecondi e felici della sua vita professionale e familiare, scrisse una bellissima lettera alla figlia Susie di tre anni, calandosi nelle vesti di Babbo Natale. Ne riportiamo un piccolo estratto:

Dovrai andare nella stanza dei bambini e poi salire su una sedia o sul letto della bambinaia, accostare l’orecchio al portavoce che va in cucina e quando io ci fischierò dentro dovrai parlare nel tubo e dire “Benvenuto, Babbo Natale!”. Io allora ti chiederò se quello che hai chiesto è un baule o no. Se dirai di sì, ti chiederò di che colore lo vuoi. La mamma ti aiuterà a scegliere un bel colore e poi mi dovrai dire in dettaglio cosa il baule dovrà contenere. E quando io dirò: “Arrivederci e buon Natale, mia piccola Susie Clemens”, dovrai dire: “Arrivederci buon vecchio Babbo Natale, grazie mille e dì per favore alla piccola Fiocco di Neve che staserà guarderò la sua stella e lei dovrà guardare quaggiù. Io mi troverò alla porta-finestra a ovest; e ogni serata limpida guarderò la sua stella e dirò ‘io conosco una persona lassù e le voglio anche bene”.

BABBO NATALE RISPONDE ALLE LETTERE

Negli ultimi anni, grazie a iniziative delle Poste e a servizi online, ha preso piede in molti Paesi del mondo la tradizione di far seguire, alla fatidica letterina dei bambini, una risposta di Babbo Natale. Che arriva via posta direttamente a casa! Spesa contenuta, felicità assicurata.

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