Non c’è bisogno di grandi presentazioni quando si parla di Leonardo da Vinci, genio assoluto del Rinascimento.
Artista, architetto, ingegnere, matematico, inventore, anatomista, ha lavorato in vita a un numero smisurato di progetti che ci sono arrivati, perlopiù, attraverso i suoi appunti, i codici vinciani.
Ed è a questi codici che si ispira la mostra permanente Leonardo da Vinci Experience – Il Genio universale come mai visto prima, inaugurata da qualche mese nel cuore di Roma, a pochi passi da San Pietro.
L’obiettivo dei curatori è racchiudere in un’unica galleria tutto l’ingegno dell’artista toscano, con un approccio espositivo originale.
Puntando a far vivere al visitatore un’esperienza completa, non solo visiva ma anche sensoriale, il museo propone la ricostruzione di macchinari, 50 per l’esattezza, la creazione di ologrammi e l’esposizione di opere e manoscritti che possano restituire un’idea globale del lavoro di Leonardo, nei molteplici campi in cui è stato protagonista.
Molti dei macchinari presentati sono funzionanti, prova tangibile (nel vero senso della parola: alcuni sono a disposizioni per chi volesse toccarli!) dei meccanismi studiati da Leonardo, e sono stati realizzati in legno secondo gli usi cinquecenteschi, per ricreare un contesto storico più realistico possibile.
L’innovazione degli ologrammi animati proiettati nelle sale, invece, mira a facilitare la comprensione dei fondamenti del pensiero e delle invenzioni di Leonardo su temi quali il volo, la guerra, la pittura e l’ingegneria, mentre la riproduzione di 23 capolavori pittorici del maestro, tra i quali La Gioconda, L’ultima cena e La Vergine delle Rocce, altro non è che l’ultimo, fondamentale, tassello dell’opera davinciana.
Leonardo da Vinci Experience, insomma, non è l’ennesimo museo, ma un vero e proprio percorso percettivo che offre una visione d’insieme del mondo sfaccettato dell’artista toscano. Sicuramente un approccio alternativo da provare.