“Lei mi parla ancora”: un film nostalgico, traboccante di tenerezza

Renato Pozzetto torna protagonista nella pellicola di Pupi Avati, disponibile su Sky e NOW Tv

Un film di Pupi Avati. Con Stefania Sandrelli, Isabella Ragonese, Renato Pozzetto, Lino Musella, Fabrizio Gifuni. Drammatico. Italia 2021

Per 65 anni Nino ha amato la sua Rina, e non può smettere nemmeno adesso che lei se ne è andata. Perché Rina gli parla ancora, e lui continua a parlare con lei, a porte chiuse, per non farsi sentire dai domestici e dai figli. Sarà proprio sua figlia a inventarsi un modo per permettere al padre di parlare ancora “della Rina”, commissionando una raccolta di memorie a un ghostwriter, non altrettanto bravo a far pubblicare il suo pensiero originale. Dopo un’iniziale diffidenza, Nino si aprirà allo scrittore e insieme ritracceranno la grande storia d’amore fra due coniugi che si sono creduti immortali in virtù del “gran bene che si sono sempre voluti”.

 

Adattamento del romanzo autobiografico omonimo del 2014 di Giuseppe Sgarbi, padre di Vittorio ed Elisabetta, scritto insieme a Giuseppe Cesaro, un ghostwriter romano, “Lei mi parla ancora” è il racconto di una storia d’amore lunga 65 anni, la storia di Nino e Rina.

Senza tradire in alcun modo lo struggimento prodotto dall’opera letteraria, Pupi Avati ci conduce per mano nel territorio intimo e sacro dei sentimenti, e in quel momento in cui, dopo aver condiviso una vita con una persona, ti ritrovi, all’improvviso, da solo.

L’unico modo per non lasciare andare via del tutto l’amato è continuare a parlargli, ricostruendo, quasi con sacralità, ogni istante passato insieme.

Nino (Pozzetto) cerca di preservare il ricordo della sua Rina da solo. La figlia (Caselli) lo spinge a “farsi aiutare” da uno scrittore professionista (Gifuni). Ed è l’incontro tra questi due omini così diversi per età, cultura e visione stessa della vita a rappresentare per il regista il punto focale della storia.

Film romantico nell’accezione più alta del termine, “Lei mi parla ancora” tocca le corde più nostalgiche di Pupi Avati concentrandosi sul ricordo di un passato ormai superato e sull’idea che l’uomo sia il risultato delle scelte che ha compiuto.

Importanti per trasmettere il messaggio risultano le prove degli attori, soprattutto quella di Renato Pozzetto, che torna al cinema – o meglio, in streaming – in un ruolo drammatico ben riuscito, fatto di occhi lucidi, di pause e silenzi.

“L’uomo mortale non ha che questo d’immortale. Il ricordo che porta e il ricordo che lascia”: è nella citazione di Cesare Pavese che risiede il significato profondo di “Lei mi parla ancora” che, con uno stile molto semplice e senza tempo, riesce a raccontare una storia intima, umana e universale. La storia di un amore, di un legame inscindibile che va oltre le coordinate temporali e così facendo rende immortali.