Un film di Gianfrancesco Lazotti. Con Michela Andreozzi, Francesca Antonelli, Cristiana Capotondi, Tommaso Lazotti, Teresa Mannino. Drammatico, 90′. Italia 2018
Una grande sala da ballo, le storie dei clienti che si intrecciano un sabato sera. Una donna aspetta il suo uomo, sparito da anni senza dare spiegazioni. Un ragazzo e una donna matura si sono dati un appuntamento al buio. Un pugile fallito vuole riconquistare la bella cantante della band. Un ladro incontra una vecchia conoscenza, un maresciallo dei carabinieri, per fortuna distratto da una bella sconosciuta. Quattro professoresse festeggiano una promozione, ma il loro snobismo irrita camerieri e avventori. Una coppia di settantenni gelosi, una cameriera dalla battuta pronta, una cartomante, e altri personaggi ancora animano la pista da ballo.
Metti un sabato sera qualunque in una balera romana di periferia. Personaggi e storie diverse si incontrano su una pista da ballo illuminata da luci al led rosse e blu, accompagnati dalla band che suona musica su richiesta. Lo scopo è passare una serata divertente e accantonare i problemi della vita quotidiana.
È da questo spunto che prende le mosse “La notte è piccola per noi – Director’s cut” di di Gianfrancesco Lazotti, presentato al BIF&ST 2018, un dramma corale dal soggetto originale, con l’ulteriore particolarità di essere stato girato in un unico ambiente.
Uno spettacolo a scena unica: la pista da ballo e i tavolini attorno. Ogni tavolo viene man mano occupato dai protagonsti della storia, che si combinano come in un mosaico. A fare da accompagnamento, e da fil rouge, la musica, costituita soprattutto da hit degli anni ’80 e ’90.
È sicuramente questo l’aspetto più interessante dell’operazione compiuta dal regista Gianfrancesco Lazotti, che riesce a gestire la grande quantità di personaggi in gioco in modo intelligente e a passare da uno all’altro con grande bravura.
Spaccato divertente e divertito sulla società e sui tempi che stiamo vivendo, “La notte è piccola per noi” pecca, però, nella trama e nella sceneggiatura. Si ha spesso la sensazione che molte delle storie e alcuni dialoghi non portino a nessuna conclusione, che non abbiano nessuno compimento. Alcune battute suonano artefatte e non credibili, tanto che il ritmo complessivo del film inevitabilemente ne risente.
Lazotti confeziona comunque una pellicola ironica, colorata, a tratti profonda, certamente non perfetta ma dallo stile personale.