“La felicità del cactus”: quando sono gli altri a cambiarci la vita

Sarah Haywood firma per Feltrinelli un romanzo moderno, credibile e originale, che parla di noi

Devo ammettere che non avevo grandi aspettative su “La felicità del cactus” di Sarah Haywood edito da Feltrinelli, “colpa” soprattutto di qualche recensione che avevo leggiucchiato online. Mi aspettavo un romance, mi aspettavo di restare tiepida – se non freddina – nei confronti della storia e della protagonista. Mi aspettavo di arrivare alla fine annoiata. Invece sono stata piacevolmente sorpresa.

“La felicità del cactus” è un romanzo particolare, ben costruito e ben scritto. Soprattutto, non è un romanzo scontato. La protagonista Suzanne è una donna dal carattere a dir poco spinoso, così come i cactus che ama coltivare a casa e in ufficio.

All’inizio questa 45enne laureata in legge che ha scelto però un impiego sicuro nel settore pubblico, che vive felicemente sola e tiene gli altri a distanza, che tende a organizzare la sua vita al millesimo di secondo, considerando i sentimenti accessori inutili, risulta insopportabile. Come minimo. Il suo modo di comportarsi, e soprattutto di approcciarsi con gli altri da sui nervi. Nella causa che vuole in ogni modo intentare contro il fratello per impugnare il testamento della madre si parteggia per lui senza colpo ferire.

Però, ed è questo il bello de “La felicità del cactsu”, la nostra percezione di Suzanne cambia nel corso del romanzo. La Haywood è stata infatti bravissima a scrivere una protagonista che si evolve, che cambia nei mesi che passiamo in sua compagnia. E che lo fa in modo credibile.

Suzanne, alla fine della storia, non è un’altra donna rispetto a quella che abbiamo conosciuto all’inizio. Suzanne ha affrontato un percorso, è cambiata in modo coerente e credibile. Alla fine non si ha la sensazione di una storia incredibile, ma di una storia che avremmo potuto vivere anche noi. E questo è bello, e questo piace.

“La felicità del cactus” è un bel romanzo moderno, che parla di rapporti familiari e di amore, ma soprattutto parla di noi. Della capacità che ognuno ha dentro di sé di cambiare idea, atteggiamento e anche stile di vita, volendo. Perché non è mai troppo tardi.