“L’estate in cui imparammo a volare”: una storia d’amicizia femminile

Katherine Heigl e Sarah Chalke sono le protagoniste della serie Netflix in dieci episodi

Una serie ideata da Maggie Friedman. Con Katherine Heigl, Sarah Chalke, Ali Skovbye, London Robertson, Roan Curtis, Ben Lawson. Drammatico, sentimentale. USA. 2021-in produzione

 

Adattamento dell’omonimo romanzo di Kristin Hannah, la serie “L’estate in cui imparammo a volare”, disponibile su Netflix, racconta l’amicizia tra Tully Hart (Heigl) e Kate Mularkey (Chalke), in vari momenti della loro vita.

La storia inizia nel 1974, quando la quattordicenne Tully (Skovbye) si trasferisci a Firefly Lane con la madre. Qui incontra la goffa nerd Kate (Curtis), e per quanto le due siano molto diverse instaurano un rapporto d’amicizia che proseguirà nel corso dei decenni.

Mentre il romanzo della Hannah segue un ordine cronologico nella sua narrazione, la serie Netflix salta tra le varie linee temporali, generando non poca confusione e finendo per risultare persino incoerente. I flashback sul passato delle protagoniste sembrano non avere un ordine – si passa da un decennio all’altro, avanti e indietro.

Ali Skovby è la Tully adolescente nella serie “L’estate in cui imparammo a volare”. © Shane Harvey/Netflix

C’è poi il fatto che le varie versioni di Tully e Kate – forse proprio per il fatto che ci vengono presentate a casaccio, con dettagli che scopriamo troppo presto, o troppo tardi – non sembrano l’evoluzione coerente di due soli personaggi, ma piuttosto di tre, quattro donne diverse.

Katherine Heigl e Sarah Chalke, quanto meno, si dimostrano pienamente a loro agio nei ruoli delle amiche agli antipodi, sfrontata e sensuale la prima, timida e intelligente la seconda. Anche se la sceneggiatura non le aiuta e certe scelte lasciano perplessi (a un certo punto della storia salta fuori anche un omicidio), le due stelle della tv portano a casa il risultato.

Katherine Heigl e Sarah Chalke in una scena della serie “L’estate in cui imparammo a volare” © Netflix

Con toni emotivi contrastanti, “L’estate in cui imparammo a volare” inserisce, nella sua macro-storia, vari eventi “forti” – una violenza sessuale, l’insurrezione politica, una rapina a mano armata, l’epidemia di AIDS. Peccato, però, che stecchi proprio nel raccontare le sue due protagoniste e i loro cambiamenti negli anni.

Dato anche il finale aperto e misterioso dei dieci episodi, una seconda stagione è molto probabile. Staremo a vedere se la storia di Tully e Kate riuscirà a essere qualcosa di più di un “semplice” successo pop. Per adesso il mio giudizio è sospeso.