Da qualche anno il mondo dell’illustrazione inglese di libri per ragazzi ha un nuovo artista di punta, autore dei ritratti intimi di Silente che sgranocchia caramelle o del Nottetempo che sfreccia per le violacee strade di Londra, così come appare sulla copertina dell’edizione illustrata di “Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban”, edita in Italia da Salani.
Il suo nome è Jim Kay, classe 1974, di origini inglesi, artista per vocazione, illustratore quasi per fato. Ad eccezione dei fedelissimi di Harry Potter, a molti il nome potrebbe essere sfuggito mentre sfogliavano i romanzi della Rowling. Eppure è proprio lui, Jim Kay, l’artista dietro il nuovo sviluppo dell’universo potteriano, che ha commosso la stessa autrice ma che, a lui, ha fatto perdere il sonno.
Parafrasando il testo di una celebre canzone italiana: dietro ai bellissimi ritratti di Silente, della Mc Grannit, di Hermione o una più organica Hogwarts c’è di più. C’è Jim Kay l’illustratore, che dopo la laurea abbandona per dieci anni la carriera artistica, per via delle difficoltà nell’affermarsi, nell’ottenere commissioni di prestigio, della necessità di lavorare per lunghe ore o per mesi allo stesso progetto.
C’è Jim Kay che ritrova l’ispirazione grazie al lavoro sul racconto “Sette minuti dopo la mezzanotte” (da cui è stato anche tratto un film di successo), un lavoro che gli è valso uno dei più prestigiosi premi letterari in Inghilterra, il CILIP Kate Greenaway Award.
C’è anche Jim Kay l’inarrestabile artista, che spazia da una tecnica all’altra, alla ricerca di uno stile personale, che non trova mai, e che proprio di questo non-stile, che muta e si trasforma con i libri e con la vita, fa la sua cifra stilistica.
Ma soprattutto, c’è Jim Kay l’uomo, che lavora tra la Tate e i Kew Gardens di Londra, nutrendosi di arte, di artisti e delle bellezze del mondo botanico e degli insetti, facendo scorta di dettagli e particolari da riutilizzare, al momento giusto, per cogliere le sfumature di un personaggio o di un paesaggio.
Lo stesso che poi, passeggiando per le vie di Londra, si ferma a guardare un motociclista e ne tira fuori un Hagrid caldo e dolce, o che parlando con la nipotina ne nota la parlantina e vi si ispira per la sua Hermione tutto pepe. Per non parlare di Harry Potter che, quasi per caso, gli si palesa davanti sulla metro di Londra – ed è stato necessario il consenso della madre del ragazzino, per averlo come modello per il maghetto dei libri.
In altre parole, dietro i volti e i luoghi di questa “nuova” Hogwarts, ci sono tutto Jim Kay e la sua storia. Una storia che rende Hogwarts più organica e umana e, al contempo, rende Jim Kay un illustratore emergente da tenere d’occhio per il futuro.