Il detective Tony McLean è di nuovo in pista, e questa volta dovrà fare i conti con la pagina più dolorosa del suo passato. Dopo il successo planetario riscosso dal libro di esordio “Il nome del male“, lo scrittore britannico James Oswald sta per tornare in libreria.
Uscirà domani, 25 febbraio, per Giunti editore “Il libro del male“, il secondo capitolo della saga thriller che ha conquistato critica e pubblico in giro per il mondo.
Il romanzo si presenta sul mercato italiano forte delle oltre 50.000 copie già vendute in Inghilterra. Gli elementi per incantare anche i lettori nostrani ci sono tutti: un misterioso killer che torna dal passato, una serie di efferati omicidi, un libro che sembra spingere gli esseri umani a compiere il male. Un uomo solo che, in una corsa contro il tempo, cercherà ancora una volta di fermare l’assassino.
Una storia particolare, quella di James Oswald. Dopo aver vissuto in Inghilterra e Galles e aver svolto le più disparate professioni (dal mercante di vini all’allevatore di pecore) si è stabilito a Fife, in Scozia. Per vent’anni ha scritto soltanto per passione, finché un giorno ha deciso di autopubblicare su Amazon il primo thriller della serie dell’ispettore McLean, “Nel nome del male”. Il romanzo è stato scaricato da 50.000 lettori in un solo mese, raggiungendo in breve i 350.000 download. Un fenomento del web paragonabile a quello di 50 sfumature di grigio di EL James, che ha attirato l’attenzione della casa editrice Penguin che ha acquistato i diritti della serie, oggi venduta in 12 paesi, dopo un’accesa asta con altri editori.
Il libro ha consacrato il suo autore tra i grandi della crime fiction contemporanea, al pari di Ian Rakin. Oswald, però, si adombra, davanti a simili confronti. “La stampa è sempre molto brava a etichettare cose e persone – ha commentato durante un’intervista – Dal momento che i miei gialli sono ambientati a Edimburgo, i paragoni con Rankin erano inevitabili. Ne sono lusingato, adoro i romanzi di Ian e aspiro a scrivere bene come lui, ma non penso che il confronto regga. Penso anche che Rebus e Tony McLean non andrebbero molto d’accordo tra loro”.
Se non bastasse l’alto termine di paragone, il The Guardian ha definito Nel nome del male: “Un inizio eccellente per quella che si prospetta una serie imperdibile”, mentre il Daily Mail ha parlato di “Un fenomeno del web. Oswald è tra i migliori scrittori scozzesi di thriller”.
Quello che si dice un inizio promettente per questo autore che, prima di volgersi al thriller, ha lavorato a un’avvincente serie fantasy dal titolo “The Ballad of Sir Benfro”, ispirata al folklore gallese, che ha racconta le vicende di un giovane drago – il Sir Benfro del titolo – e dei suoi simili prossimi all’estinzione a causa dell’intervento dell’uomo.
Per il pubblico appassionato di crime fiction che ancora non lo conosce, James Oswald è certamente un nome da scoprire, un vero e proprio fuoriclasse del mistero e dell’alta tensione.