“I morti non muoiono”: una commedia irresistibile che spiazza il pubblico

Bill Murray, Adam Driver e Tilda Swinton nella horror comedy di Jim Jarmusch che ha aperto Cannes

Un film di Jim Jarmusch. Con Bill Murray, Adam Driver, Tilda Swinton, Chloë Sevigny, Steve Buscemi, Danny Glover. Commedia, 103′. USA 2019

L’abuso spropositato delle risorse del pianeta ha provocato la frattura della calotta polare e lo spostamento dell’asse terrestre, scambiando il giorno con la notte e risvegliando i morti dal riposo eterno. A Centerville, da qualche parte in Ohio, il mondo chiede il conto agli uomini. A difendere l’ordine e la cittadina ci sono soltanto Cliff Robertson, capo della polizia locale, Ronnie Peterson, agente che sembra sapere tutto di zombie e di eradicazione dei morti-viventi, e Mindy Morrison, poliziotta fifona che vorrebbe tanto fuggire lontano. Attaccati alle loro fissazioni terrene e risoluti a divorare ogni essere vivente, gli zombie dovranno vedersela anche con Zelda Wiston, impresaria di pompe funebri e virtuosa della katana. Spade o fucili, le cose volgono al peggio, a meno di non essere di un altro mondo…

 

È possibile raccontare tematiche complesse e controvese come la fine del mondo, l’esistenza degli alieni, gli aspetti peggiori dell’animo umano, il distacco dalle cose terrene dopo la morte racchiudendole tutte in un unico film? Sì, se a firmare la sceneggiatura è un autore del calibro di Jim Jarmusch!

Il regista americano ha inaugurato la 72° edizione del Festival di Cannes con la propria personale e spassosa idea di zombie movie. “I morti non muiono” è una commedia horror, mediata però dall’occhio e dalla sensbilità di Jarmush, che spazia dalla satira al metacinema.

Una riscrittura del genere che non ne rinnega i punti fermi, se mai gioca con il pubblico  attraverso citazioni e omaggi inseriti nelle battute dei personaggi. Personaggi che rappresentano in modo efficace e credibile “l’uomo moderno”, evidenziandone limiti e contraddizioni.

Uno dei punti di forza del film è sicuramente il cast. Bill Murray, nel ruolo del vecchio e malinconico capo sceriffo Robertson, e Adam Driver, in quello dello vice ambizioso e grande appassionato di zombie, si rivelano artisticamente complementari. Insieme danno vita a scene esilaranti, che si muovono sempre sul filo del grottesco e del surreale.

Anche le interpreti femminili convincono e conquistano lo spettatore. Chloë Sevigny, poliziotta fifona e precisa che vorrebbe solo fuggire lontano, e Tilda Swinton, impresaria di pompe funebri e virtuosa della katana, danno un contributo decisivo alla riuscita del progetto.

Gli zombi di Jarmusch, per quanto feroci e affamati, hanno la peculiarità di aver mantenuto, anche dopo morti, le passioni, o se preferite le “dipendenze”, terrene. Ci sono quelli che dopo aver divorato qualche malcapitato non sanno resistere al richiamo del caffè, quelli che cercano disperamente una connessione wi-fi. I piccoli zombie, invece, vanno pazzi per dolci e fumetti.

Il limite di “I morti non muoiono” è quello di perdere forza, fluidità narrativa e attrattiva, dopo un inizio e uno sviluppo davvero irresistibili, sul finale, assumendo un profilo serioso, educativo ed eccessivamente retorico e liquidando alcuni personaggi-chiave in modo un po’ troppo frettoloso e poco coerente.

La fine del mondo è solo questione di tempo, secondo Jarmush. Toccherà allo spettatore decidere se l’ultima parola sarà davvero quella immaginata dal regista oppure è possibile impegnarsi per un finale alternativo, meno tranchant.

 

Il biglietto da acquistare per “I morti non muoiono” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio (con riserva). Ridotto. Sempre.