di Federica Zanoni (Kikka)
Che l’olio d’oliva sia legato a doppio filo al Mediterraneo, e all’Italia, è fatto universalmente noto. Il nostro paese non soltanto è tra i primi paesi al mondo quanto a produzione e consumo, ma anche per esportazioni.
E se non tutte le annate sono ugualmente produttive – il 2014, da questo punto di vista, ha fatto segnare dei drastici cali per via di insetti e malattie delle piante – il settore oleario è ancora uno di quelli forti.
Di recente l’olio prodotto da una nota azienda italiana, la Monini, è stato eletto il “migliore” dai magazine francesi “60 millions de consommateurs” e “Que choisir”, segno che il made in Italy ha ancora molto da dire. Diversi prodotti, anche biologici, in vendita nei supermercati sono stati sottoposti a tre tipi di analisi volte a valutarne la qualità (qui trovate la notizia sul Fatto Alimentare). Il Monini è uscito vincitore.
Per ottenere la dicitura “extravergine”, l’olio deve essere prodotto unicamente attraverso procedimenti meccanici, l’acidità massima non deve superare lo 0,8% e il prodotto deve avere precise caratteristiche di profumo e sapore.
Per un acquisto oculato è importante verificare anche che sull’etichetta sia riportata la dicitura “ottenuto a freddo”. Questo indica che la pasta delle olive è stata lavorata a una temperatura non superiore ai 27°C.
Diffidate dai prodotti troppo verdi, potrebbero contenere – ho detto potrebbero, non è un fatto – clorofilla o altri coloranti.
Mettere nel carrello oli contrassegnati dalla sigla D.O.P (denominazione origine protetta) è un altro modo per tutelarsi, perché questi devono rispettare dei disciplinari severi e sono maggiormente controllati nelle diverse fasi.
Nella zona del lago di Garda, dove vivo, l’olio è uno dei fiori all’occhiello agricoli. Personalmente ho la fortuna di avere delle piante tutte mie. Il mio uliveto è stato creato circa 40 anni fa da mio padre, Roberto. Le piante, negli anni, sono state potate, curate e coccolate e grazie all’amore, al rispetto e alla passione ogni autunno produciamo il nostro olio.
Ma se non avete la possibilità di diventare produttori a vostra volta, in piccolo ovviamente, in Italia non mancano le possibilità di trovare oli di qualità per non rinunciare a questo alimento davvero insostituibile.