I FANTASTICI 4 | Omaggio a Giorgio Diritti, regista di “Volevo nascondermi”

Ogni settimana una selezione di pellicole a tema, tra film cult, volti noti e nomi da scoprire

L’11 maggio si è svolta la cerimonia di consegna dei 66° David di Donatello, gli Oscar del cinema italiano, e come miglior film è stato scelto “Volevo nascondermi” di Giorgio Diritti (qui la nostra recensione), che si è aggiudicato anche il premio come miglior regista. 

Classe 1959, Diritti muove i primi passi al cinema accanto a registi del calibro di Pupi Avati, Ermanno Olmi e Federico Fellini. Come autore e regista dirige anche documentari, cortometraggi e programmi televisivi fino ad approdare sul grande schermo nel 2005 con il suo primo lungometraggio “Il vento fa il suo giro”

Nel nostro appuntamento di oggi con la rubrica “I Fantastici 4”, dedicata al consiglio di pellicole a tema, parliamo proprio di Giorgio Dritti e dei quattro lungometraggi che ha diretto fino a oggi

 

IL VENTO FA IL SUO GIRO

di Giorgio Diritti. Con Thierry Toscan, Alessandra Agosti, Dario Anghilante, Giovanni Foresti, Caterina Damiano. Drammatico, 110′. Italia 2005

Il film d’esordio di Diritti è sicuramente un’anomalia nel panorama cinematografico italiano dei primi anni 2000. Prodotto in cooperativa senza finanziamenti statali o televisivi, vincitore di diversi premi ma senza distribuzione, è diventato una sorta di piccolo cult grazie soprattutto al passaparola. Chersogno è un paesino sulle Alpi Occitane italiane abitato ormai solo da persone anziane che sopravvivono grazie a un po’ di turismo estivo. Una ventata di novità arriva quando un ex professore francese vi si trasferisce con la sua famiglia alla ricerca di un modo di vita più vicino alla natura. L’uomo si trasforma in pastore e inizia un’attività casearia. I nuovi arrivati e la loro impresa risvegliano negli abitanti sentimenti contrastanti. 

 

L’UOMO CHE VERRÀ

di Giorgio Diritti. Con Alba Rohrwacher, Maya Sansa, Claudio Casadio, Greta Zuccheri Montanari, Stefano Bicocchi, Eleonora Mazzoni. Drammatico, 117′. Italia 2009

Alle pendici di Monte Sole, sui colli appenninici vicini a Bologna, la comunità agraria locale vede i propri territori occupati dalle truppe naziste e molti giovani decidono di organizzarsi in una brigata partigiana. Per una delle più giovani abitanti del luogo, la piccola Martina, tutte quelle continue fughe dai bombardamenti e quegli scontri a fuoco sulle vallate hanno poca importanza. Da quando ha visto morire il fratello neonato fra le sue braccia, Martina ha smesso di parlare e vive unicamente nell’attesa che arrivi un nuovo fratellino. Il concepimento avviene in una mattina di dicembre del 1943, esattamente nove mesi prima che le SS diano inizio al rastrellamento di tutti gli abitanti della zona.

 

UN GIORNO DEVI ANDARE

di Giorgio Diritti. Con Jasmine Trinca, Pia Engleberth, Anne Alvaro, Sonia Gessner, Amanda Fonseca Galvao, Paulo De Souza, Eder Frota Dos Santos. Drammatico, 110′. Italia, Francia 2013

Augusta è una donna in viaggio. Lasciata l’Italia per il Brasile, approda sulle sponde e nella vita degli Indios che suor Franca, amica della madre, vuole evangelizzare. Sorda al richiamo di qualsiasi dio e refrattaria alla condotta missionaria, Augusta prosegue da sola e affitta una stanza a Manaus. Decisa a dare un senso alla sua “navigazione” si stabilisce nella favela, dove è accolta da Arizete, madre e nonna dentro una famiglia numerosa. Augusta trova nelle relazioni umane consolazione al suo dolore e al suo lutto: un bambino perduto, un marito dileguato, una vita disfatta. Ma l’afflizione di una nuova amica la persuade a riprendere il viaggio e il fiume. Sbarcata su un’isola si esclude dal mondo e dagli uomini, sprofondando nei silenzi interiori e nei suoni ancestrali della natura.

 

VOLEVO NASCONDERMI

di Giorgio Diritti. Con Elio Germano, Oliver Ewy, Leonardo Carrozzo, Pietro Traldi, Orietta Notari. Biografico, 120′. Italia 2020

Elio Germano in una scena di “Volevo nascondermi”.

Antonio è figlio di emigranti. Dopo la morte della madre viene affidato a una coppia svizzero-tedesca ma i suoi problemi psicofisici lo porteranno all’espulsione. Viene mandato a Gualtieri, in Emilia, luogo di cui è originario l’uomo che è ufficialmente suo padre. Qui vive per anni in estrema povertà sulle rive del Po fino a quando lo scultore Renato Marino Mazzacurati lo indirizza allo sviluppo delle sue naturali doti di pittore.