di Alessandra Pappalardo
Un film di Claudio Poli. Con Toni Servillo. Eventi. Italia, 2017
Sono trascorsi 80 anni da quando il regime nazista bandì la cosiddetta “arte degenerata“, organizzando, nel 1937 a Monaco, un’esposizione pubblica per condannarla e deriderla e, contemporaneamente, una mostra per esaltare la “pura arte ariana”, con “La Grande Esposizione di Arte Germanica”. In quegli stessi giorni cominciò la razzia, nei musei dei territori occupati e nelle case di collezionisti ed ebrei, di capolavori destinati a occupare gli spazi di quello che Hitler immaginava come il Louvre di Linz (rimasto poi solo sulla carta) e di Carinhall, la residenza privata di Goering, l’altro grande protagonista del saccheggio dell’Europa.
Diretto da Claudio Poli – e con la voce narrante di Toni Servillo – il documentario “Hitler contro Picasso e gli altri” racconta la crociata nazista contro quella che veniva considerata “arte degenerata”.
Pablo Picasso, Paul Klee, Henri Matisse, Marc Chagall erano, agli occhi del Führer, una minaccia, in aperto contrasto con gli ideali, esaltati dai nazisti, di bellezza e forma classica. Prima di entrare in politica, lo stesso Hitler si dedicò alla pittura ma fu respinto per ben due volte dall’Accademia delle belle arti di Vienna.
“Non è la missione dell’arte, dipingere l’essere umano in uno stato di putrefazione, o presentare idioti deformi come rappresentanti di forza virile.”
Questa citazione apparve su un muro di una galleria d’arte di Monaco nel 1937, quando i nazisti esposero più di seicento opere sequestrate che avevano dichiarato degenerate.
“Hitler contro Picasso e gli altri” fornisce agli spettatori un’idea di come l’arte fu utilizzata dal regime nazista per modellare e veicolare alcune idee e metterne a tacere altre, quelle considerate scomode e dissonanti.
Distribuito dalla Nexo Digital, il documentario torna nelle sale italiane, in replica, dopo l’evento del 13 e 14 aprile, il 17 aprile e sarà disponibile a breve anche su Sky HD Arte.
