Ahimè è la seconda volta in queste settimane che, dopo aver letto un romanzo chick lit/ironico/leggero, la prima osservazione che mi viene da fare è che, se fosse stato un po’ più breve, sarebbe stato molto, ma molto meglio.
“Guida astrologica per cuori infranti“ di Silvia Zucca, salutato da più parti come IL caso letterario di questa estate 2015 (personalmente, come vedrete leggendo la recensione, ho trovato il libro carino ma non eccezionale… de gustibus), è divertente, a suo modo brillante, però a mio avviso troppo lungo. Dopo un po’ che si legge, delle buffe disavventure sentimentali e lavorative della protagonista si inizia ad averne davvero abbastanza.
Trent’anni passati da un po’, single (non per scelta) e con un impiego che offre ben poche prospettive di carriera, Alice Bassi accoglie la notizia del matrimonio del suo ex come il proverbiale colpo di grazia. Se non fosse ancora abbastanza, nella piccola rete televisiva per cui lei lavora arriva Davide Nardi. Sguardo magnetico e sorriso indecifrabile, Davide sarebbe il sogno proibito di Alice… peccato sia stato assunto come “tagliatore di teste”. Insomma: non ce n’è una che vada per il verso giusto.
Ma poi Alice incontra Tio, un attore convinto di conoscere il segreto per avere successo: l’astrologia. Non quella spacciata sui giornali, bensì una “vera” lettura delle stelle, che esistono proprio per segnalarci i giorni più favorevoli per la sfera professionale o per farci trovare l’anima gemella. Seppur scettica, Alice decide di provare e inizia a uscire con uomini compatibili col suo segno zodiacale.
Però, stranamente, l’affinità astrale non le impedisce di collezionare incontri sbagliati, fallimenti imbarazzanti e sorprese di cui avrebbe fatto volentieri a meno. Come non impedisce a Davide di diventare sempre più attraente. Tuttavia a lui Alice non osa chiedere di che segno sia. Perché ha paura che la risposta la deluda o, peggio, che la illuda.
Per assurdo, l’altro punto critico del romanzo, secondo me, sono proprio i continui rimandi all’astrologia. Non vi scaldate: è ovvio che i pianeti, le congiunture astrali che, secondo l’oroscopo, ci rendono quelli che siamo, almeno caratterialmente, dovevano avere un peso e un posto di rilievo nel libro, altrimenti come si spiegherebbe il titolo? Però, a mio avviso, c’è modo e modo di affrontare l’argomento.
Le descrizioni irriverenti dei maschi dei diversi segni, che punteggiano il romanzo, sono azzeccate. Strappano più di un sorriso e danno respiro alla storia. I messaggi rivelatori dell’esperto – nonché amico – Tio, che cerca di guidare la protagonista verso la felicità, possono starci. Ma quando Alice si fissa con il tema, e in ogni frase che pronuncia (o in ogni pensiero che fa) mette dentro termini incomprensibili, quadrature e quant’altro… ecco, questo è troppo. Si arriva a saltare di sana pianta interi paragrafi, perché non aggiungono niente alla trama. Sono solo dei riempitivi, dei sovrappiù.
Per il resto, la protagonista fa simpatia, e parlando di un romanzo chick lit non è scontato. In Alice e nei suoi guai, a loro modo quotidiani e normali, tutte si possono immedesimare. Nelle sue scelte di vita in fatto di uomini, anche. Questo è un dettaglio che mi è piaciuto, del libro. Per una volta la protagonista non è troppo bigotta o costruita, quando si parla di rapporti con l’altro sesso. Alice è naturale, credibile, esattamente come sarebbe una 30enne di oggi. Una donna che non necessariamente si tira indietro, che non fa calcoli, che non aspetta un numero definito di appuntamenti prima di concedersi.
I comprimari aiutano a rendere il romanzo brillante, divertente. L’amica accasata, nonché voce della coscienza e del buon senso, Paola, che di tanto in tanto ama concedersi sessioni di shopping sfrenato e manicure; Tio, l’attore che inizia Alice all’astrologia, pronto a dar consigli e fare previsioni. E poi i flirt e gli ex della nostra protagonista, dal caliente Alejandro al disorganizzato Giorgio. Alice occupa senza dubbio il centro della scena, ma non è del tutto solo, e questo ha il suo peso.
Che dire, per concludere. “Guida astrologica per cuori infranti” si fa leggere tutto sommato bene – a parte l’eccessivo insistere sull’astrologia che alla fine stanca e la lunghezza che poteva essere ridotta – e di sicuro è un titolo adatto alle giornate sotto l’ombrellone. Ma di qui a parlare di “caso del 2015″…