Giffoni Film Festival 2018: sono 99 i titoli in concorso

Undici i film italiani - tra lungometraggi e corti - selezionato per la 48° edizione della kermesse

Conflitti generazionali, diversità, bullismo, migrazioni, sentimenti, dubbi, adolescenza, crescita personale: sono solo alcune delle profonde, complesse ed emozionanti storie al centro delle 99 opere, tra lungometraggi e cortometraggi, in concorso alla 48° edizione del Giffoni Film Festival, in programma dal 20 al 28 luglio. Tra queste 11 sono realizzate e prodotte in Italia.

Il lavoro di selezione è stato impegnativo e complesso, e ha tenuto conto non solo delle novità e delle innovazioni che costantemente mutano il mondo del cinema, ma anche dei temi più forti e sensibili per i giovani di ogni parte del mondo.

Otto le sezioni competitive in cui saranno presentati i film: Elements +3 (dai 3 ai 5 anni), Elements +6 (dai 6 ai 9 anni), Elements +10 (da 10 ai 12 anni), Generator +13 (dai 13 ai 16 anni), Generator +16 (dai 16 ai 17 anni), Generator +18 (18 anni in su), Gex Doc (sezione di documentari dedicata a filmgoers) e Parental Experience (composta interamente da cortometraggi rivolti a un pubblico di genitori). Come da tradizione saranno i giurati a decretare i vincitori del Gryphon Award.

Vediamo il meglio di quello che propone il Giffoni 2019, sezione per sezione.

 

ELEMENTS +3

Tre lungometraggi fuori concorso e 21 corti in concorso per la giuria più giovane del Festival. Tra i primi, segnaliamo il terzo capitolo della saga del regista Arne Lindtner Naess, “Casper and Emma put on a play” (Norvegia, 2017) con i due simpatici protagonisti alle prese con una nuova avventura.

 

ELEMENTS +6

Amicizia, rapporto padri e figli, culture apparentemente lontane, piccole e grandi sfide che accomunano i percorsi di crescita dall’infanzia all’adolescenza: questo il filo conduttore della sezione Elements +6. Tra i film in concorso segnaliamo “Ötzi e il mistero del tempo” di Gabriele Pignotta (Italia, 2018), con Alessandra Mastronardi e Vinicio Marchioni, distribuito da Rai Cinema, e “Little miss Dolittle” di Joachim Masannek (Germania, 2018), distribuito in Italia da Notorious Pictures.

 

ELEMENTS +10

Storie di formazione capaci di parlare dritto al cuore dei giurati nella sezione Elements +10. Tra i film segnaliamo “Zoo” (Irlanda/Canada 2017) di Colin Mclvor, ispirato a una storia vera e con protagonista Art Parkinson, che ha interpretato Rickon Stark nella serie cult “Il Trono di Spade”.

 

GENERATOR +13

L’incontro tra fantasia e realtà, la complessità delle prime relazioni e il rapporto tra genitori e figli sono alcuni dei temi al centro della sezione Generator +13. Ricompare in “I kill giants” (Belgio/Inghilterra/Usa, 2017) di Anders Walter l’attore Art Parkinson, già protagonista di “Zoo” per la sezione Elements +10. L’omonima graphic novel – a cui è ispirato il film – racconta la storia di una ragazza che scappa dalla sua difficile realtà in una vita fantastica dove ha più potere. Zoe Saldana interpreta il ruolo della signora Mollé, psicologa e confidente della protagonista Barbara (Madison Wolfe) una giovane in lotta contro mostri e fantasmi reali e irreali.

 

GENERATOR +16

Mettono a confronto leggerezza e preoccupazioni degli anni più belli i film scelti per i Generator +16: un viaggio nei piccoli e grandi ostacoli della ricerca e affermazione di se stessi. È il racconto di un’adolescenza difficile “Night comes on” (Usa, 2018) di Jordana Spiro, al suo primo lungometraggio ma già protagonista di diverse serie tv. Con “Sadie” (Usa, 2018) di Megan Griffiths, invece, torna al Festival Sophia Mitri Schloss, protagonista di “Lane 1974”, presentato nel 2017. Nel film anche l’attore Danielle Brooks, noto per la serie TV “Orange is the New Black”. Presentato quest’anno nella sezione “Un certain regard” del Festival di Cannes, “Friend” (Kenya/Sud Africa/Francia, 2018) di Wanuri Kahiu è pronto a conquistare anche i giurati di Giffoni.

 

GENERATOR +18

La complessità dei rapporti in contesti non sempre facili: è il percorso proposto ai Generator +18. Presentato quest’anno nella sezione Settimana della critica del Festival di Cannes, arriva a Giffoni “Sheherazade” (Francia, 2018) opera prima di Jean-Bernard Marlin. Zachary, 17 anni, esce di prigione. Respinto da sua madre, trova rifugio nei quartieri malfamati di Marsiglia. È qui che incontra Shéhérazade. È un esordio alla regia per Ian Macallister Mcdonald e il suo “Some freaks” (Usa, 2017). Goffo, timido e con una benda che gli copre l’occhio mancante, Matt Ledbetter non è di certo lo studente più popolare della sua scuola. Un giorno, al corso di biologia, il ragazzo incontra Jill, una ragazza estroversa e brillante con cui sperimenta emozioni e sensazioni mai provate prima.

 

GEX DOC

Si basano su storie vere, narrate in forma di documentario, le opere scelte per Gex Doc. L’Italia è rappresentata da Alessandro Marinelli e dal suo “Basileus – La scuola dei re”, distribuita da Rai Cinema. Ambientato nella scuola media Federico Fellini del quartiere San Basilio a Roma, racconta i percorsi di formazione di un gruppo di adolescenti e di cosa significhi essere insegnanti in contesti non semplici. Primo lungometraggio da regista per Ayelet Albenda che al Festival porta “In my room” (Israele, 2017). La storia si svolge nelle stanze di sei adolescenti, il film viene interamente raccontato dai video aut-oprodotti dai ragazzi e pubblicati su YouTube. Non si tratta di stelle della rete ma solo di giovani che parlano a se stessi e a chiunque sia disposto ad ascoltare.

 

PARENTAL EXPERIENCE

A genitori e filmgoers sono dedicati i 12 cortometraggi in competizione: “Chasing” (Italia, 2018) di Federico Papagna, “Enfants perdus” (Italia, 2017) di Ermanno Dantini, “Uproar”  (Italia, 2017) di Ludovico Di Martino, “2nd class” (Svezia, 2018) di Jimmy Olsson, “America” (Israele, 2018) di Nadav Arbel, “A son” (Corea del Sud, 2018) di Bongju Kim, “Because this is my craft” (Portogallo, 2018) di Paulo Monteiro, “Gold” (Svezia, 2018) di Abbe Hassan, “Landsharks” (Gran Bretagna, 2018) di Aaron Dunleavy, “Nightshade” (Paesi Bassi, 2018) di Shady El-Hamus, “Tsar bomba” (Svizzera, 2018) di Oskar Rosetti e “Warriors of sanità” (Gran Bretagna, 2018) di Luca Nappa.