Festival del cinema di Cannes | Anteprima | Blood father

Un film di Jean-François Richet. Con Ryan Dorsey, Mel Gibson, Elisabeth Rohm, Diego Luna, William H. Macy. Azione, 88’. 2016

Blood father, Mel Gibson

Alla fine anche il vostro cronista ha ceduto al fascino del red carpet e ieri notte, indossando l‘abito delle grandi occasioni, si è messo in fila per partecipare all’ultima proiezione della sezione “Fuori concorso”, “Blood father” di Jean-François Richet con protagonista Mel Gibson.

È difficile commentare questo film in modo onesto, senza correre il rischio di mancare di rispetto all’attore americano che tanto ha dato al cinema negli ultimi trent’anni. Sparare su “Blood father” è un po’ come sparare sulla Croce rossa, davvero troppo facile e poco soddisfacente. Alla pellicola mancano sia una sceneggiatura degna di questo nome che una qualche idea di regia.

Quello che lo spettatore si trova davanti è essenzialmente un’ora e mezza di sparatorie e inseguimenti senza fine per il deserto americano, infarcite di volgarità.

Mel Gibson è Link, un ex galeotto, di professione tatuatore. Il fidanzato della figlia Lydia (Rohm) è un arrogante e pericoloso delinquente (Diego Luna), che coinvolge spesso la partner nelle sue azioni criminali. Durante una rapina alla ragazza viene chiesto come prova d’amore di uccidere una donna, ma Lydia ha un sussulto di coscienza e si rifiuta, finendo accidentalmente per sparare alla persona sbagliata.

Mel Gibson ed Elisabeth Rohm in una scena del film.
Mel Gibson ed Elisabeth Rohm in una scena del film.

Impaurita dopo quanto successo la ragazza fugge e chiede aiuto al padre per avere protezione. Inizia così una disperata fuga a due, con il buon Mel che si trasforma, per amore paterno, in un formidabile assassino a sangue freddo

Se non fosse che il film è privo di veri dialoghi e che ogni attore il peggio di sé dal punto di vista recitativo, potremmo anche dire che “Blood father”, al netto del suo essere estremamente rumoroso, è un film godibile.

È soprattutto triste vedere Mel Gibson accettare un ruolo tanto grottesco, rischiando seriamente di danneggiare la propria immagine artistica.

Blood father” rappresenta insieme una pagina da dimenticare per il cinema a stelle e strisce, e una da ricordare per il sottoscritto, che si è potuto godere i suoi cinque minuti sul red carpet.

 

Il biglietto da acquistare per “Blood father” è: 1)Neanche regalato; 2)Omaggio; 3)Di pomeriggio; 4)Ridotto; 5)Sempre.