Un film di Nick Hamn. Con Lee Pace, Judy Greer, Jason Sudeikis, Erin Moriarty, Justin Bartha, Corey Stoll. Biopic. Gran Bretagna 2018
Il pilota di aerei da diporto Jim Hoffamn viene bloccato dall’FBI con la famiglia mentre trasporta per un boss un ingente quantitativo di droga. L’FBI gli propone, in cambio della libertà, un cambiamento di domicilio e la disponibilità a spiare lo spacciatore per poterlo incastrare. Nella sua nuova abitazione in California Jim scopre di avere come vicino John DeLorean, ingegnere automobilistico che sta progettando e poi realizzando l’auto che porterà il suo nome. Il rapporto tra i due sarà amichevole ma anche complesso.
È indispensabile una premessa, sul film “Driven” di Nick Hamn. All’inizio della pellicola appare sullo schermo un’inedita scritta: “Ispirata a fatti realmente accaduti, e ad altri completamente falsi”. Giunti alla fine, è impossibile non domandarsi quanto di quello che si è visto sia vero, e quanto no.
Il vostro inviato ha avuto la fortuna di poter porre il quesito direttamente al regista, Nick Hamn, in quel di Venezia. Ecco le sue parole:
La sceneggiatura non può né vuole chiarire quali siano le scene realmente accadute e quali no. Non ci interessava raccontare esclusivamente il caso giudiziario che coinvolse il noto imprenditore John DeLorean, quanto piuttosto l’amicizia tra due uomini così diversi come il geniale DeLorean e la canaglia Jim Hoffman e come quest’ultimo vendette il primo all’FBI pur di ottenere l’immunità e la fedina penale pulita. Una storia tipicamente americana.
“Driven” non è il classico e prevedibile biopic sulla vita e sui successi di un uomo famoso, ma si sforza di raccontare la sfera più intima e familiare dell’uomo DeLorean, evidenziando come nel privato non fosse la persona geniale, fascinosa e sorridente che appariva sulle riviste e in TV.
Il film è una via di mezza tra un noir e una commedia, dove tutti i personaggi mentono. Eppure nell’arco della storia emerge e cresce in modo intenso e sincero il legame di amicizia e rispetto tra DeLorean (Pace) e Hoffman (Sudeikis), e più questo diventa profondo più spiazzante risulta il tradimento del secondo.
“Driven” è complessivamente un film godibile, brillante e coinvolgente – al netto di qualche criticità strutturale e narrativa che lo rendono lievemente improbabile – per merito soprattutto delle convincenti performance di Lee Pace e Jason Sudeikis, capaci di formare una coppia inedita e affiatata.
In ogni caso il pubblico segue la storia con interesse fino alla fine, soprattutto per capire come si è evoluto il rapporto tra DeLorean e Hoffman. Quello che resta, quando si arriva ai titoli di cosa, è un interrogativo: quello che si è visto – finale compreso – è realistico oppure è frutto dell’immaginazione degli sceneggiatori? Ognuno è libero di dare la risposta che preferisce.
Il biglietto da acquistare per “Driven” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio (con riserva). Ridotto. Sempre.