“Dolceroma”: una commedia metacinematografica dalle tinte noir

Lorenzo Richelmy è un aspirante scrittore nel film di Fabio Resinaro, sicuramente originale e coraggioso

Un film di Fabio Resinaro. Con Lorenzo Richelmy, Luca Barbareschi, Valentina Bellè, Francesco Montanari, Armando De Razza. Commedia, 105′. Italia 2019

Andrea Serrano è un aspirante scrittore che è costretto a lavorare in un obitorio in attesa della grande occasione. Che finalmente arriva. Un produttore cinematografico, Oscar Martello, ha deciso di portare sul grande schermo il suo romanzo “Non finisce qui”. Ma i capitali a disposizione sono modesti, il regista è incompetente e il risultato è disastroso. La protagonista, Jacaranda Ponti, temendo ripercussioni sulla sua carriera, distrugge tutti gli hard disk che contengono il montato del film. Ma Oscar non può permettersi un fallimento. Il film deve uscire. Così, con l’aiuto di Andrea, concepisce un piano diabolico: il rapimento da parte della criminalità organizzata della protagonista del film…

 

Liberamente ispirato al libro di Pino Corrias “Dormiremo da vecchi”, e prodotto da Luca Barbareschi con la sua Eliseo Cinema, “Dolceroma” è una commedia metacinematografica dalle tinte noir, ambiziosa e riuscita.

Mixando vari generi – commedia, thriller e anche qualche elemento da action movie – il film sviluppa una riflessione sopra le righe ma sincera e ironica su quello a cui può portare la ricerca disperata della notorietà, e sulle dinamiche che legano, oggi, potere, interessi e denaro.

Utilizzando un’estetica fumettistica ed esuberante, una regia innovativa, effetti speciali non sempre riusciti e un registro linguistico che mescola il grottesco all’ironia sarcastica Fabio Resinaro confeziona una commedia originale, una parodia che intrattiene e fa sorridere.

Una Roma sorniona ed effimera, che diviene contenitore metaforico di un “dolce veleno” che intrappola in una spirale viziosa i personaggi, fa da sfondo alla vicenda. Una città che seduce e ammalia come il miele, etichettato proprio Dolceroma nel film, che intrappola e dal quale, poi, si è incapaci di liberarsi.

La parabola discendentente del personaggio interpretato, bene, da Lorenzo Richelmy, l’aspirante scrittore Andrea Serrano, culmina in un finale imprevedibile, per niente rassicurante e dove i toni della commedia sono definitivamente messi da parte.

“Dolceroma” si rivela essere, dall’inizio alla fine, una pellicola coraggiosa e particolare, forse non perfetta ma sicuramente innovativa nell’ambito del cinema italiano – e già questo rappresenta un grande punto a suo favore.