di Francesca Bottarelli
Leggere il libro “Accabadora”, con cui Michela Murgia ha vinto il premio Campiello nel 2010, è stata, per me come per molti altri, un’esperienza unica. Non solo per i temi trattati, per la profondità dei personaggi o per l’importanza della storia: l’autrice ha avuto infatti la capacità di far sentire il lettore parte della narrazione, di rapirlo e, nel mondo contemporaneo con le sue mille distrazioni a portata di mano, non è cosa da poco.
Abbattere le barriere spaziotemporali e portare davvero dentro una storia che si sviluppava solo su carta è sempre più complesso. Oggi si cerca l’interattività, qualcosa di diverso dal romanzo classico, e il mercato dei libri infatti ne risente. La Murgia lo ha fatto con maestria nel 2010 e oggi ha ripetuto l’impresa, spingendosi anche un pochino più in là.
È uscito il 10 novembre per Einaudi “Chirú”, il nuovo romanzo della scrittrice di Cabras, in Sardegna. Oltre allo stile coinvolgente della Murgia, possiamo dire che questa volta il protagonista è davvero uscito dalle pagine approdando niente mento che sul web, con un suo profilo Facebook.
C’è chi ha parlato di mera strategia di marketing, messa a punto per pubblicizzare il romanzo sei mesi prima dell’uscita. In realtà con questa mossa Michela Murgia, che gestisce di persona il profilo social, ha potuto dare profondità al suo personaggio, dotandolo di un volto e di tratti distintivi, cosa che ha incuriosito molto i lettori.
Chirù Casti, da figura immaginaria, è diventato un ragazzo come tanti, con diverse passioni tra cui quella per la musica, contattabile online. Sono stati tanti i lettori che hanno interagito con lui in questi mesi, lasciando post e commenti, e facendo domande, arrivando così ad abbattere i limiti che normalmente separano il mondo della narrativa dal mondo reale.
Certo, è la mano di Michela Murgia a scrivere, è la sua la voce di Chirù, ma nonostante questa premessa di partenza nota a tutti l’esperimento crossmediale ha dato i suoi frutti: oggi la pagina Facebook del personaggio ha oltre 6.000 follower, attenti e partecipativi.
Riuscendo a creare interesse intorno alla storia e a non delegittimare la carta stampata, la trovata di Michela Murgia è stata a suo modo geniale. Una scelta audace, la sua, ma sicuramente al passo coi tempi. Con sensibilità e attenzione l’autrice ha in parte aggirato uno dei limiti che molto spesso i lettori, soprattutto giovani, trovano nel mondo dei libri.
Un romanzo può vivere su piani diversi, ed essere vissuto oltre la lettura. Il web non necessariamente è nemico dei libri, ma anzi può servire da punto d’incontro tra mondi lontani ma che, come ci hanno mostrato Chirù e la sua creatrice, sono anche perfettamente conciliabili.