Inutile girarci intorno: il futuro prossimo dei festival dal vivo passa dal successo sanitario di Venezia 77, dalla validità o meno del protocollo che è stato applicato e che sarà, in caso positivo, riproposto.
Un anno fa chiudevo così la mia ultima cartolina dalla Mostra del cinema (potete recuperarla qui nella sua interezza), aspettando di capire cosa sarebbe successo dopo due settimane.
Ebbene, alla vigilia di una nuova kermesse possiamo dirlo con fierezza italica (tornata quanto mai di moda, in questa estate di trofei e medaglie): il modello sanitario di Venezia 77 è stato un successo!
Il protocollo creato dal direttore Alberto Barbera insieme con il suo staff è stato riproposto, con qualche adattamento, nei mesi successivi sia in Italia che all’estero da (quasi) tutti i direttori di Festival, uniti nella strenua lotta contro il Covid 19.
Un anno dopo siamo ancora in piena emergenza sanitaria, ma qualche passo avanti è stato fatto. Oggi abbiamo il vaccino, il green pass, i tamponi veloci che affiancano le “raccomandazioni della nonna” – alias le norme igieniche – con cui abbiamo dovuto familiarizzare giocoforza.
Abbiamo anche i #NoVax, i #NoGreenPass e i #NoDittaturaSanitaria, il mondo è bello perché è vario (?). Io ci ho provato a dare vita al movimento #NoVenezia 78, ma la direttora Turillazzi ha messo in campo “metodi cinesi” per soffocare la protesta sul nascere.
Ergo dodici mesi dopo mi accingo, per il secondo anno pandemico e il sesto in assoluto, a fare la valigia per Venezia consapevole che sarà nuovamente una Mostra blindata, sanificata e distanziata, ma più forte nell’anima e negli intenti.
Le grandi star americane, dopo la latitanza forzata del 2020, tornano al Lido con film di grido, attesi da pubblico e critica. Capiremo in loco se e come sarà consentito il red carpet delle vanità, dopo il muro dello scorso anno e soprattutto le vacche magre riguardo feste e buffet.
Sarà una Venezia 78 all’insegna della prenotazione compulsiva e della disperata corsa contro il tempo, per riuscire ad accaparrarsi un posto in sala e magari farlo prima che il sistema vada in crash (non vogliamo fare gli uccelli del malaugurio, ma lo scenario è plausibile).
Noi di Parole a Colori siamo pronti a raccontarvi tutto questo e anche di più nel nostro consueto speciale. Avanti tutta, Venezia ci aspetta.