L’intensa, per quanto breve, esperienza come inviato festivaliero mi ha portato a maturare la convinzione che la scelta del film d’apertura di una kermesse o di una sezione di quest’ultima sia davvero la cartina di tornasole per giudicare come si siano mossi i selezionatori in fase di scelta delle pellicole.
Dopo “Lacci” di Luchetti (qui la nostra recensione), il vostro inviato si è dedicato alle pellicole di aperture delle due sezioni parallele della Mostra del cinema di Venezia: “The book of vision” di Carlo S. Hintermann per la Settimana internazionale della critica e “Honey cigar” di Kamir Aïnouz per le Giornate degli autori.
Due film diversi per genere, trama e ispirazione. Due film che mi hanno ispirato pareri diametralmente opposti, che potrei riassumere così: inizio deludente per la SIC, interessante per le Gornate.
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→ “Honey cigar”: una ragazza cerca la sua strada nella Parigi anni ’90