Un film di Ivano De Matteo. Con Margherita Buy, Valeria Golino, Andrea Pittorino, Caterina Shulha, Bruno Tedeschini. Drammatico, 100’. 2016
Di femminicidio – vocabolo nato nel 2001 ma entrato nell’uso comune solo nel 2008 per indicare l’uccisione di una donna – oggi, si sente parlare sempre più spesso sui giornali e in televisione
All’inizio di giugno, In Italia, erano 58 le donne uccise dal partner, da un parente stretto, dall’ex, e i numeri in questi mesi sono saliti. A questi dati vanno aggiunti quelli riguardanti ragazze, madri e figlie che subiscono in silenzio, senza denunciare: secondo i dati del Telefono Roso, almeno 8.856 donne sono state vittime di violenza e 1.261 di stalking.
Ivano De Matteo, con il suo nuovo film “La vita possibile”, prosegue il delicato viaggio all’interno della famiglia di oggi, con le sue fragilità, complessità e problemi.
Anna (Buy) e il figlio Valerio (Pittorino) di 13 anni fuggono da Roma a Torino per sottrarsi agli abusi del marito e padre violento. In Piemonte sono accolti da Carla (Golino), attrice di teatro e amica di vecchia data di Anna.
Madre e figlio cercano di adattarsi alla nuova vita, tra non poche difficoltà e incomprensioni, ma grazie all’aiuto di Carla e a quello, inaspettato, di Mathieu (Tedeschini), un ristoratore francese che vive nel loro stesso quartiere, troveranno la forza per ricominciare.
Se nelle pellicole precedenti – “Gli equilibristi”, “I nostri ragazzi”, “La bella gente” – De Matteo aveva scelto di raccontare una famiglia inizialmente felice e serena alle prese poi con un’implosione drammatica, in “La vita possibile” la prospettiva viene ribaltata: i protagonisti fuggono da una realtà sbagliata e cercano di ricostruirsi un’esistenza.
La scelta di raccontare la storia delle violenze subite da una donna attraverso gli occhi ingenui, rabbiosi e spaventati di un ragazzino, Valerio, è sicuramente interessante, ma solamente in parte coinvolgente. Il film risulta infatti freddo, abbastanza statico, poco incisivo, nonostante sia ispirato a fatti realmente accaduti e quindi, per sua stessa natura, emozionante.
La regia di De Matteo è minimalista, solida e delicata nel raccontare Anna, le sue emozioni, la sua sofferenza, e al contempo Valerio e la sua prima scoperta amorosa, ma paradossalmente è troppo fredda, a differenza del passato, e appesantita da un ritmo non particolarmente intenso e con un pathos incostante.
Margherita Buy e Valeria Golino interpretano i rispettivi personaggi dando prova di esperienza e talento, ma senza particolari guizzi. È meritevole invece di una menzione il giovane Andrea Pittorino, bravo e disinvolto nel dipingere Valerio, un ragazzino da proteggere e a cui volere bene.
Superare un episodio di violenza e ricominciare a vivere è possibile? Sì, sembra dirci il film con il suo finale forse un po’ troppo melenso e retorico, se si ha la fortuna di avere accanto amici fidati.
Il biglietto da acquistare per “La vita possibile” è: 1)Neanche regalato; 2)Omaggio; 3)Di pomeriggio (con riserva); 4)Ridotto; 5)Sempre.