Un film di Mick Jackson. Con Rachel Weisz, Tom Wilkinson, Timothy Spall, Andrew Scott, Jack Lowden. Biografico, 110’. 2016
Tratto dal libro “Denying the Holocaust: The Growing Assault on Truth and Memory” di Deborah Lipstadt
La libertà d’espressione è uno dei diritti fondamentali dell’uomo, sancito da molte costituzioni nel mondo. Con questo non si deve intendere che ognuno è libero di diffondere notizie senza accertarne la veridicità o di distorcere la realtà dei fatti.
Chi scrive è un conservatore convinto e ha le sue idee sul Secondo conflitto mondiale, ma comunque la si pensi è impossibile non riconoscere le gravi responsabilità del regime fascista e gli orrori compiuti dal nazismo, a partire dalla follia inumana nota come Olocausto.
Troviamo difficile pensare che qualcuno possa ancora oggi negare che le persecuzioni contro gli Ebrei e lo sterminio sistematico di milioni di persone siano mai avvenute. Eppure c’è chi lo fa. Il fenomeno va sotto il nome di negazionismo.
“Denial – La verità negata” racconta la storia vera della professoressa di origine ebrea Deborah Lipstadt (Weisz), citata in giudizio per diffamazione nel 1996 dall’autore britannico negazionista David Irving (Spall), convinto che lo sterminio non sia avvenuto per volontà di Hitler.
Lo spettatore assiste a quello che è stato un vero processo alla storia, dove la posta in gioco non era tanto la credibilità della Lipstadt quanto la dignità dei sopravvissuti ai lager.
Questo inedito e kafkiano duello sulla vera natura del campo di Auschwitz e sull’esistenza o meno dei forni crematori ebbe come protagonisti l’avvocato Richard Rampton (Wilkinson), difensore della professoressa, e lo stesso Irving, talmente presuntuoso da ritenere di non avere bisogno di un legale.
Il primo, uomo diritto e di poche parole, si occupò in maniera meticolosa di recuperare quante più prove possibili sul funzionamento e sulla natura dei lager nazisti, dimostrando anche l’inaffidabilità e falsità di Irving come storico.
“Denial” è un film ben costruito sul piano drammaturgico, anche se troppo concentrato sulla figura della protagonista e sul suo staff di legali, tanto da ridurre il personaggio di David Irving a una mera comparsa, o se vogliamo a un mezzo per ribadire gli orrori compiuti dai nazisti. Sarebbe stato più interessante, magari, descriverlo in maniera più approfondita, scavando nel suo passato, invece di puntare tutto sul talento di Timonthy Spall, chiamato a dare al personaggio profondità.
Rachel Weisz, nel ruolo della protagonista, è professionale ma non spicca più di tanto. È invece degna di menzione l’interpretazione di Tom Wilkinson dell’avvocato difensore Rampton. Ancora una volta la poliedricità dell’attore, insieme alla sua sicurezza in scena, fanno la differenza.
La regia di Mick Jacskon è essenziale, lineare, di respiro televisivo, ma di buon livello e lodevole per come ha saputo creare un prodotto godibile e coinvolgente.
Il finale, forse un po’ retorico e auto-referenziale, è comunque ben realizzato e sostenuto da pathos e ritmo nel ribadire che la storia è una e non potrà mai essere cambiata a seconda dell’ideologia o dei capricci dei singoli individui.
Il biglietto da acquistare per “Denial – La verità negata” è: 1)Neanche regalato; 2)Omaggio; 3)Di pomeriggio; 4)Ridotto (con riserva); 5)Sempre.