Un film di Alessandro Genovesi. Con Fabio De Luigi, Valentina Lodovini, Angelica Elli, Bianca Usai, Matteo Castellucci. Commedia, 94′. Italia 2019
Carlo lavora da quindici anni nella stessa azienda. Il suo lavoro lo ha fatto stare spesso lontano dalla famiglia: dalla bella moglie Giulia e dai tre figli di tredici, dieci e due anni. Quando la sua vita sembra essersi stabilizzata, un giovane ambizioso rischia di prendere il suo posto nell’ufficio delle risorse umane mentre la consorte decide di prendersi una pausa e partire per dieci giorni a Cuba. Carlo quindi non dovrà solo cercare di mantenersi un’occupazione ma, per la prima volta, dovrà anche badare da solo ai figli che sembrano odiarlo e che lui si ritroverà a dover conoscere.
Cosa succede se una mamma tuttofare decide improvvisamente di partire per una vacanza di dieci giorni, lasciando i tre figli con un papà fino ad allora praticamente assente? Prova a rispondere a questo, divertente, interrogativo “10 giorni senza mamma”, la family comedy di Alessandro Genovesi.
Il film – che molto deve alla presenza scenica e alla comicità di Fabio De Luigi, qui nel ruolo di un padre concentrato esclusivamente sul lavoro che si ritrova all’improvviso a fare “il mammo” – elogia, con i toni della classica commedia all’americana, la famiglia, quella nuova, moderna, in cui entrambi i genitori sono fondamentali e multitasking.
Il cast è ben scelto ed eterogeneo. Genovesi assegna i ruoli dei comprimari ad attori esperti e ben rodati, capaci di far da valide spalle al protagonista, come ad esempio Antonio Catania. Menzione speciale per Valentina Lodovini, davvero carina nel ruolo della madre amorevole e sempre presente, e per i giovani Angelica Elli, Matteo Castellucci e Bianca Usai, perfetti e credibili in quelli dei tre figli della coppia.
Girato interamente con macchina a mano, “10 giorni senza mamma” spicca per i toni caldi e familiari della fotografia di Federico Masiero. Un film semplice, dal linguaggio immediato, sicuramente non memorabile, ma che intenerisce, mettendo al centro dell’attenzione un papà che, pur sbagliando, almeno ci prova.
Alla fine, nonostante il teorico ribaltamento dei cliché – sì, anche un padre lavoratore può imparare a destreggiarsi tra amori adolescenziali, compiti e pappe -, la figura più importante della storia rimane sempre lei, la mamma: dolce, tuttofare, potente, ma che stavolta decide di partire in vacanza per Cuba…