Un film di Jesse Eisenberg. Con Julianne Moore, Finn Wolfhard, Billy Bryk, Alisha Boe, Jay O. Sanders. Drammatico, 88′. USA 2022
Ziggy è il figlio unico di Evelyn e Roger Katz, e i tre vivono insieme nella loro bella casa nell’Indiana. Insieme, ma non veramente uniti. Ziggy scrive canzoni che suona in live streaming per i suoi ventimila follower in tutto il mondo, Evelyn dirige un rifugio per donne vittime di violenza, che ospita madri e figli, ed entrambi si dimenticano facilmente delle esigenze di Roger, che per questo preferisce trascorrere le ore in compagnia dei suoi libri. Evelyn e Ziggy, in particolare, sono due binari paralleli, senza un punto d’incontro. Così, quando s’invaghisce di una compagna di liceo, bella e politicamente impegnata, Ziggy cerca il consiglio della madre ma lei non lo prende sul serio, mentre rivolge tutte le sue attenzioni – e anche più del doluto- ad un ragazzo ospite del rifugio.
Gli amici uno può sceglierseli, la famiglia no. È una verità vecchia come il mondo, uno di quei dati di fatto con cui tutti, prima o dopo, abbiamo dovuto fare i conti. Perché quello tra genitori e figli è un rapporto complicatissimo, per gestire il quale non esistono libretti di istruzioni, né in un senso né in un altro.
Cosa è più sano fare, ignorarsi oppure urlarsi addosso? Si può cercare altrove quello che non troviamo tra le quattro mura domestiche? E dobbiamo necessariamente amare i nostri genitori/figli oppure è anche umano, in certe situazioni, provare sentimenti differenti?
Il film con cui Jesse Eisenberg (The social network) apre la Settimana della critica di Cannes 2022, “When you finish saving the world”, adatta per il grande schermo un podcast di successo del 2020 dello stesso regista e attore, al suo esordio dietro la macchina da presa.
L’idea, politicamente scorretta, di base è che un genitore possa considerare il proprio figlio un fallimento/una delusione e cercare quindi “un sostituto” altrove. Il detto figlio adolescente, al contempo, si sforza con tutto se stesso di essere altro da quello che è per far colpo.
“When you finish saving the world” è un’opera prima pungente e ironica che prende di mira il perbenismo e il formalismo dei legami di sangue, il pensiero comune secondo il quale un genitore deve amare il proprio figlio semplicemente per il fatto che è il proprio figlio e viceversa, e mette in evidenza limiti e contraddizioni della classe media americana.
Evelyn (Moore) e Ziggy (Wolfhard) si punzecchiano a vicenda per tutta la durata del film, delusi e insoddisfatti. Tenteranno di cambiare se stessi e chi li circonda, ma senza risultato. Perché per i personaggi di questa storia non ci sono riscatto né redenzione. Solo il raggiungimento della consapevolezza che se di certe cose – o persone – non puoi liberarti, puoi almeno far sì che non ti tocchino più di tanto.