Biblico è l’aggettivo adeguato per questa prima settimana di vera primavera. Arriva nei cinema italiani il kolossal Noah, incentrato sulla figura del celebre patriarca biblico che costruì l’arca per sfuggire al diluvio divino e punitivo. Oltre a questo attesissimo film che promette di essere il blockbuster della settimana, spazio ad altre 7 pellicole. Commedie da tutto il mondo – dagli Stati Uniti alla Francia, senza dimenticare l’immancabile Italia -, horror di qualità, film d’animazione. Buona visione!
Noah – Drammatico – 138′
di Darren Aronofsky. Con Russell Crowe, Jennifer Connelly, Ray Winstone, Emma Watson, Anthony Hopkins
Noè, ultimo discendente della stirpe di Set, vede morire suo padre per mano dei discendenti di Caino. Diventato adulto, una notte il Creatore gli parla in sogno annunciandogli la fine dell’umanità con un grande diluvio e instillando in lui lo stimolo a costruire un’arca in cui stipare tutti gli animali assieme alla moglie, i figli e le mogli dei figli. Aiutato dai giganti (antica stirpe che popola la Terra, originariamente scesa dal cielo per pietà verso gli uomini) costruisce l’arca e la difende dagli attacchi portati dal resto degli uomini quando è ormai chiaro che la fine è vicina. Tentato a sua volta da un eccesso di religiosità e di adesione alla furia divina rischia di uccidere la propria discendenza, ma sconfigge la propria nemesi infiltratasi nell’arca fino a sopravvivere e ritrovare la Terra.
Solo una parola: sì! Una storia biblica unita agli effetti speciali moderni e a un cast di prima grandezza. Andrò sul sicuro, ma scelgo Noah.
Grand Budapest Hotel – Commedia – 100′
di Wes Anderson. Con Ralph Fiennes, F. Murray Abraham, Mathieu Amalric, Adrien Brody, Willem Dafoe
Monsieur Gustave è il concierge ma di fatto il direttore del Grand Budapest Hotel, collocato nell’immaginaria Zubrowka. Gode soprattutto delle confidenze (e anche di qualcosa di più) delle signore attempate. Una di queste, Madame D., gli affida un prezioso quadro. In seguito alla sua morte il figlio Dimitri accusa M. Gustave di averla assassinata. L’uomo finisce in prigione. La stretta complicità che lo lega a Zero, il giovanissimo immigrato neoassunto come portiere, gli sarà di grande aiuto.
Una commedia che unisce spunti divertenti e temi profondi, di riflessione.
Mister Morgan – Commedia – 116′
di Sandra Nettelbeck. Con Michael Caine, Clémence Poésy, Justin Kirk, Michelle Goddet, Jane Alexander
Un anziano professore americano si trasferisce a Parigi dopo la morte della moglie e casualmente in un autobus incontra Pauline, una giovane donna che insegna cha cha cha. Il professore ha manie suicide ed è stanco di vivere, Pauline è colma di vita e non nega mai un sorriso. Ma entrambi sono consumati dalla solitudine, dall’incomprensione del mondo attorno a loro. Nasce così una particolare amicizia che li condurrà a riflettere sui rapporti interpersonali e sull’esistenza in generale.
Una produzione francese che pone l’accento su una stagione della vita, la vecchiaia. Un’interpretazione di tutto rispetto di Caine.
Oculus – Horror – 105′
di Mike Flanagan. Con Karen Gillan, Katee Sackhoff, Brenton Thwaites, James Lafferty, Rory Cochrane
2002, Kaylie e Timbo hanno all’incirca una decina d’anni e vivono con i genitori in una nuova casa in cui è arrivato uno specchio che sta avendo un pessima influenza sui genitori. 2013, Tim esce da un manicomio dopo 11 anni di terapia per aver ucciso il padre, quando la sorella lo viene a prendere la prima cosa che gli dice è di aver trovato (dopo anni di ricerca) lo specchio in questione e che ora possono mantenere la promessa che si sono fatti 10 anni prima. Il fratello, dopo una decade di terapia, è convinto di aver ucciso il padre e aver immaginato una storia paranormale per dare un senso all’orrore vissuto; la sorella, che invece non ha avuto rapporti con terapeuti, è convinta di aver assistito a fatti paranormali e che alla fine non sia stato Tim a uccidere il padre ma una forza oscura. E ora vuole trasformare la presenza predatrice in preda.
L’horror non è decisamente il mio genere. Ma leggiucchiando commenti e recensioni su questo film qua e là sembra proprio una perla, tra i film horror di serie B. Ognuno interpreti la definizione come meglio crede.
Un matrimonio da favola – Commedia – 91′
di Carlo Vanzina. Con Ricky Memphis, Adriano Giannini, Emilio Solfrizzi, Giorgio Pasotti, Stefania Rocca
Daniele sta per sposare la figlia del presidente della banca di Zurigo, presso la quale è impiegato. In vista del gran giorno chiama accanto a sé i suoi ex compagni di liceo, che non vedeva dai tempi della maturità. Al contrario di Daniele, pochi di loro hanno coronato i sogni giovanili: Luca voleva viaggiare e invece fa la guida turistica; Luciana voleva diventare giocatrice di calcio professionista ma un incidente le ha stroncato la carriera e ha finito per sposare il perito dell’assicurazione; Alessandro ha dovuto seguire le orme del padre nell’esercito nascondendo la propria omosessualità; e Giovanni, che voleva giocare in Borsa, vende borsette e ha sposato un’avvocatessa divorzista (ma ha un’amante che lo crede un uomo libero). Il matrimonio a Zurigo diventa l’occasione per ritrovarsi e fare il punto delle vite di tutti, magari con la speranza di cambiarne qualcuna.
Visto il momento della vita che sto attraversando, mi manca solo di andare al cinema a vedere matrimoni – o peggio, preparativi per. Un più per questo film (che al cinema non penso che vedrei, a prescindere dal momento della vita di cui dicevo sopra) è senza dubbio la presenza di Memphis, che mi piace sempre, indipendentemente dalla bontà o meno di trama, film, cast e via discorrendo.
Barry, Gloria e i Disco Worms – Animazione – 75′
di Thomas Borch Nielsen
Se Barry potesse realizzare un sogno, desidererebbe non essere mai nato verme e non stare più in fondo alla catena alimentare. Un giorno si imbatte in un vecchio disco in vinile e il ritmo boogie lo conquista. Decide, così, di sfidare il monotono destino di ogni verme e fondare una grande disco band.
Spazio anche ai piccoli spettatori, questo fine settimana. Ma tra tutti i possibili protagonisti che ancora ci sono da inventare, ha senso battere ancora sul mondo degli insetti? Riflettiamo.
Piccola patria – Drammatico – 110′
di Alessandro Rossetto. Con Maria Roveran, Roberta Da Soller, Vladimir Doda, Lucia Mascino, Diego Ribon
Italia, Nordest. Lucia e Renata sono due ragazze che vivono in un paesino di provincia e che hanno come principale desiderio quello di acquisire denaro per poter partire. Lavorano sottopagate come cameriere in un grande albergo. Luisa ha un ragazzo, l’albanese Bilal, che utilizza a sua insaputa per rapporti erotici cui assiste pagando un uomo con cui Renata ha intrecciato una relazione fatta di sesso e soldi. I rapporti tra i locali e gli immigrati sono tesi e Lucia e Bilal ne sono consapevoli.
I valori che non ci sono più, messi a nudo in questa pellicola cruda che racconta un’Italia che non sempre vogliamo vedere.
Nessuno mi pettina bene come il vento – Drammatico – 90′
di Peter Del Monte. Con Laura Morante, Andreea Denisa Savin, Jacopo Olmo Antinori, Maria Sole Mansutti
Sul litorale laziale, a Santa Marinella, si è andata a ritirare una scrittrice di una certa fama, dopo la separazione con un marito che si suppone essere stato più importante di lei, un intellettuale con accessi in politica. Vita regolare, isolata e solitaria, costruita ad arte per isolare la scrittrice dal mondo. Poi un giorno una giornalista bussa alla porta per svolgere il suo compito indagatore, accompagnata da sua figlia decenne. La vita della scrittrice verrà alterata dalla presenza di questa bambina intelligente e indomita, curiosa e timida.
Tanta carne al fuoco, per questo film che ha come protagonista una grande attrice come Laura Morante. Solitudine, crisi della famiglia, conflitto generazionale, problemi dell’adolescenza. Possibile parlare bene di tutto?