Una miniserie ideata da Jac Schaeffer. Con Elizabeth Olsen, Paul Bettany, Debra Jo Rupp, Fred Melamed, Kathryn Hahn. Sitcom, sentimentale. Stati Uniti. 2021-in produzione
In “Avengers – Endgame” avevamo lasciato Wanda Maximoff (Olsen) a fare i conti con la perdita dell’amato Visione (Bettany), assassinato da Thanos nel film precedente per impossessarsi della sua Gemma della mente.
Dopo due anni dall’ultimo cinecomic, “Spiderman: Far From Home”, la giovane strega dai capelli rosso fiammante torna in una serie tutta sua, “WandaVision”, la prima originale prodotta dalla Marvel per Disney+.
In una sorta di proiezione mentale, Wanda riporta in vita il “suo” androide, costruendo intorno a loro una realtà idilliaca ispirata alle più celebri sit-com americane, titoli iconici come “La tata”, “Vita da strega” e via dicendo.
Nei primi due episodi usciti in streaming (i restanti sette li vedremo uno ogni venerdì, con una programmazione in stile “Mandalorian”), i nostri (super)eroi attraversano i decenni, a partire dagli anni ‘50, con non poche interruzioni inquietanti, che fanno presagire un repentino cambiamento nelle prossime puntate.
Vi preannuncio che nel pezzo non ci saranno spoiler, ma vediamo insieme qualche elemento interessante di questi primi due episodi.
La durata è di circa mezz’ora, sono introdotti da una nuova sigla dei Marvel Studios – che i fan apprezzeranno parecchio -, e rappresentano l’inizio di tutto. Si parte col bianco e nero degli anni ‘50 fino ai colori dei ‘60.
La nuova coppia vuole provare al vicinato di non essere strana, organizzando la classica cena, ad esempio. Wanda vuole entrare a far parte del gruppo di prime mogli. Va tutto bene, finché qualcuno non chiede di più sulla loro storia – Quando si sono sposati? Dove sono le fedi? Da dove arrivano? –, allora Wanda entra stranamente in confusione.
Quello che sappiamo, dai numerosi trailer, è che Wanda sembra prossima a scatenare i suoi poteri – di cui finora, al cinema, abbiamo avuto solo un assaggio – al massimo.
A fermarla, oppure ad aiutarla, c’è la SWORD, un’agenzia molto nota ai lettori dei fumetti, una divisione che prima si occupava di minacce intergalattiche. Ora l’acronimo sta per Sentient Weapon Observation Response Division, cioè Divisione Monitoraggio e Risposta Arma Senziente, che pensando al potere di Wanda ha molto senso.
Nei primi due episodi di “WandaVision” si nota un grande lavoro di ricerca, la bravura del cast e una scrittura briosa, che lascia presagire potenziale infinito per la serie.
Personalmente non vedo l’ora di conoscere la storia che gli autori hanno in serbo per i due Avengers, storia che porterà, finalmente, alla consacrazione di Wanda come Scarlet Witch.