Cinquecento anni e non sentirli! Il capolavoro di Ludovico Ariosto compie mezzo millennio e viene celebrato dall’Istituto Treccani con il volume “L’Orlando furioso nello specchio delle immagini”, realizzato con la collaborazione di alcuni studiosi della scuola Normale di Pisa sotto la direzione di Lina Bolzoni.
Il libro ripercorre la storia del poema cavalleresco attraverso dipinti, sculture, fumetti, musiche, maioliche e altre forme d’arte che dimostrano l’impatto dell’opera sulla società. Tante immagini (ben 515) e venti saggi per testimoniare il successo universale raccolto della storia di Orlando che, nonostante il tempo trascorso, continua a esercitare un enorme fascino sui lettori.
Risale al 1515 la lettera del cardinale Ippolito d’Este a Francesco II Gonzaga, marchese di Mantova, nella quale veniva comunicata la conclusione dell’opera e la conseguente imminente pubblicazione. La prima stampa del poema, in effetti, è datata 1516, ma bisognerà attendere il 1532 per averne una versione definitiva.
Certo è che, sin dal suo esordio, l’Orlando Furioso ha riscosso un enorme successo, venendo tradotto in numerose lingue e ispirando non solo la letteratura ma anche discipline affini come l’arte, la musica, il teatro.
Oltre alle illustrazioni presenti in molte edizioni del libro, nel corso dei secoli diversi artisti hanno utilizzato scene dell’opera come soggetto per le loro creazioni, autori ne hanno tratto ispirazione, filosofi ne hanno discusso.
La Treccani ha deciso allora di celebrare il poema con un’opera multidisciplinare per la cui realizzazione, come sottolinea la curatrice Lina Bolzoni, si sono riuniti esperti e studiosi provenienti da settori differenti – storici della letteratura, del libro, dell’arte. Tutti insieme per creare un testo che raccontasse questi 500 anni di storia a tutto tondo, portando al lettore numerosi esempi di “riletture” del poema ariostesco.
Se il Furioso ha saputo ispirare i contemporanei di Ariosto, gli stimoli sembrano proprio non essersi esauriti col trascorrere dei secoli. Lo dimostrano, tra le altre, le recenti versioni a fumetti della storia realizzate da Pino Zac e da Crepax o la messa in scena teatrale di Luca Ronconi.
Ed è questo che si è voluto studiare nel 500esimo anniversario della prima stampa: il capolavoro, sì, ma anche tutto ciò che esso ha saputo ispirare.