Una serie BBC sulle sorelle Brontë: ecco 8 chicche che vedremo in tv

Le origini irlandesi e il cognome cambiato dal padre, gli amori di Charlotte e molto altro

Appassionati di letteratura inglese, gioite! La BBC sta lavorando a uno sceneggiato per la tv incentrato sulle sorelle Brontë, Charlotte, Emily e Anne. Altrimenti detto, tre grandi nomi del panorama letterario di oltre Manica, oltre che tre ragazze piuttosto carine – sì, anche la bistrattata Anne.

Se vi è capitato di studiare l’argomento – al liceo o magari all’università – avrete sicuramente alcune nozioni di base sull’argomento. Ad esempio il fatto che tutte e tre le sorelle hanno pubblicato dietro pseudonimo, come Currer, Ellis e Acton Bell, per vedere i rispettivi lavori presi in considerazione.

Ma oltre a questi fatti famosi ce ne sono molto altri interessanti, legati alla storia della famiglia. Riprendendo un pezzo di Bustle ne abbiamo scelti otto, che molto probabilmente saranno inclusi nella serie.

 

1. IL PRIMO LIBRO DELLE BRONTË VENDETTE SOLO 2 COPIE

Il primo libro delle sorelle Brontë, una raccolta di poesie pubblicata, come abbiamo detto, dietro gli pseudonimi di Currer, Ellis e Acton Bell, non fu quello che possiamo definire un best-seller. Della prima edizione, infatti, furono vendute soltanto due copie. Oggi, comunque, potete trovare il libro su Amazon, quindi possiamo dire che col tempo le cose sono andate meglio.

 

2. EMILY BRONTË DOVETTE PAGARE 50£ PER LA PUBBLICAZIONE DI “CIME TEMPESTOSE”

Oggi “Cime tempestose” è considerato un capolavoro della letteratura inglese e mondiale. Ma il pubblico non lo avrebbe mai potuto leggere, se Emily Brontë non avesse voluto – o potuto! – permettersi di investire del denaro per la sua pubblicazione. 50£, per l’esattezza. 

 

3. IL ROMANZO DI ANNE POTREBBE AVER INFLUENZATO QUELLO DI CHARLOTTE

Nonostante Anne non abbia presso i critici lo stesso credito di cui godono le due sorelle maggiori, il suo primo romanzo, “Agnes Grey”, storia di una governante disillusa, potrebbe aver giocato un ruolo importante nella stesura di “Jane Eyre”, libro decisamente più famoso. Tra le altre cose, anche Anne lavorò come governante.

 

4. CHARLOTTE BRONTË SI INNAMORÒ DI UN SUO INSEGNANTE (SPOSATO)

Mentre si trovava in Belgio, Charlotte si innamorò del suo insegnante, un uomo sposato, e gli scrisse molte lettere esprimendo i suoi sentimenti, lettere che lui fece a pezzi. La moglie, però, mise insieme i pezzi… Questo amore all’apparenza non corrisposto ha molto probabilmente ispirato alla scrittrice il romanzo “Villette”.

 

5. LE CINQUE SORELLE BRONTË

Povere Maria ed Elizabeth! In molti si riferiscono a Charlotte come alla “maggiore delle sorelle Brontë”. In realtà la primogenita era Maria, morta di tisi a soli dodici anni. Dopo di lei veniva Elizabeth, venuta a mancare a sua volta solo sei settimane dopo la sorella. Se le due fossero cresciute sarebbero diventate a loro volta grandi nomi in campo letterario? Purtroppo non lo sapremo mai.

 

6. BRANWELL BRONTË MORÌ IN PIEDI… SOLO PER DIMOSTRARE CHE POTEVA FARLO

A differenza delle sorelle, Branwell Brontë non è stato un personaggio di spicco. Dopo aver perso una serie di lavori, cadde nella spirale dell’alcol e dell’oppio, e morì di tubercolosi senza aver combinato molto. Secondo un testimone, quando seppe che la morte era vicina, Branwell insistette per mettersi in piedi, soltanto per dimostrare di essere capace di morire così. Un buon risultato, per un uomo del genere.

 

7. CHARLOTTE BRONTË È ATTESTATA COME L’IDEATRICE DELL’ESPRESSIONE SELVAGGIO WEST (WILD WEST)

Il primo utilizzo conosciuto dell’espressione, stando allo Oxford English Dictionary, è attestato nel romanzo “Shirley” di Charlotte Brontë, datato 1849. Al di là dello scritto, comunque, è molto probabile che la frase fosse in uso già da prima, sia negli Stati Uniti che in Inghilterra.

 

8. IL COGNOME DELLA FAMIGLIA NON È SEMPRE STATO BRONTË

Anche se il cognome Brontë ha delle sonorità che ricordano la lingua tedesca, la famiglia veniva dall’Irlanda. Quando il padre Patrick andò a vivere a Londra da giovane cambiò il suo cognome, che era Brunty, in Brontë, probabilmente per nascondere le sue origini modeste. Le sorelle Brunty… non suona altrettanto bene, che dite?

 

A voi la parola, amici lettori. Che rapporto avete con queste tre autrici? Avete letto tutti e tre i loro famosissimi romanzi, oppure soltanto qualcuno? E invece cosa ne pensate delle serie tv (magari in poche puntate) che raccontano la vita di autori del passato? Sono o non sono un gran bel modo per dare vita – e voce – a personaggi che talvolta ci sembrano mummificati? Siamo curiosi di conoscere le vostre opinioni.