Un film di Sam Hargrave. Con Chris Hemsworth, David Harbour, Golshifteh Farahani, Derek Luke, Randeep Hooda. Azione. USA 2020
A Mumbai il giovane figlio di un narcotrafficante viene rapito dai rivali dell’uomo, che intendono umiliarlo e rovinarlo. Non resta che tentare una difficile operazione di estrazione e per questo ci si rivolge a un mercenario che opera sul mercato nero: Tyler Rake, il quale si sta al momento rilassando in Australia, nella regione di Kimberley. Sembra sull’orlo dell’alcolismo e di un baratro psicologico, ma la sua collaboratrice Nik Khan lo convince a rimettersi in sesto per accettare l’incarico. Le cose però si mettono presto male e Tyler, con il ragazzino al seguito, si troverà braccato e intrappolato nel popoloso labirinto metropolitano di Dhaka, la capitale del Bangladesh.
Il nuovo action originale Netflix, “Tyler Rake” (Extraction), uscito online il 24 aprile, vede Chris Hemsworth (il Thor della Marvel), nei panni di un mercenario chiamato a una missione di “estrazione”. Il Bangladesh, caotico, esotico e affascinante, fa da sfondo alla vicenda.
Prodotto dai fratelli Russo, il film non risparmia i lunghi piani sequenza ricchi di azione, le sparatorie, i salti dai palazzi e le macchine che sfrecciano all’impazzata. Eppure le premesse non vengono completamente rispettate – manca infatti qualsiasi forma di lotta interiore.
I personaggi, anche i due protagonisti, sono privi di elementi troppo soggettivi e sembrano mossi dal caso piuttosto che da un qualsiasi conflitto interiore. La storia è molto lineare e si concentra poco sulla moralità del mercenario che, invece, avrebbe potuto essere uno dei punti di maggiore interesse.
Tratto da una graphic novel del 2014, pubblicata negli Stati Uniti e inedita in Italia, il film vede alla regia l’esordiente Sam Hargrave, esperto di stunt. E alla luce di questa informazione, arriviamo a capire bene l’importanza e la complessità delle bellissime scene di combattimenti, e alziamo le mani su tutto il resto.