“Tutta colpa di Freud”: una serie sull’amore e le sue mille sfumature

Genovese torna come supervisore artistico e recupera - ampliandolo - il tema del suo film

Una serie di Rolando Ravello. Con Claudio Bisio, Caterina Shulha, Marta Gastini, Demetra Bellina, Luca Bizzarri, Lana Vladi, Max Tortora. Commedia. Italia. 2021-in produzione

 

Ispirata al film omonimo del 2014 di Paolo Genovese, la serie “Tutta colpa di Freud” è una commedia sentimentale molto al femminile che, come successo con “Made in Italy”, potete vedere in anteprima su Prime Video prima che arrivi in chiaro, in autunno, su Canale 5.

Diretta da Rolando Ravello, la serie, dove si nota l’impronta di Genovese, supervisore artistico, mantiene lo stesso mood e lo stesso soggetto del film, ampliandone però temi e idee e definendo maggiormente le caratteristiche dei vari personaggi. Oltre a cambiare location, da Roma a Milano.

Negli otto episodi, seguiremo quindi lo psicanalista Francesco Tamarelli (Bisio) e le sue tre figlie – Sara (Shulha), prossima al matrimonio, Marta (Gastini), ricercatrice universitaria, ed Emma (Bellina), che ha appena finito il liceo -, alle prese con crisi d’identità varie e con l’amore e le sue tante sfumature.

Tra i punti di forza di “Tutta colpa di Freud – La serie” c’è sicuramente il cast, affiatato e centrato, dove spiccano le tre giovani protagoniste. Bene anche la “coppia” Bisio-Tortora, il milanese e il romano, con il secondo che probabilmente interpreta il personaggio più divertente di tutti. E i comprimari – tra cui Claudia Pandolfi, Luca Bizzarri e Stefania Rocca – aiutano a dare maggior respiro al racconto.

Un po’ family drama, un po’ commedia sentimentale, “Tutta colpa di Freud” è una serie leggera e piacevole che riesce però anche a raccontare un contesto familiare “atipico”, dove manca la figura materna e tocca quindi al padre occuparsi delle figlie. Ma se con i suoi pazienti Tamarelli sembra sempre padrone della situazione, con Sara, Marta ed Emma le cose sono un pochino più complicate.

Proprio le sedute di psicoterapia, utilizzate per lo più a inizio episodio come una sorta di introduzione alla dinamiche che vedremo dopo, sono a mio avviso la parte più debole della storia. Insieme ai luoghi comuni mutuati dalla nostra commedia, lievemente fastidiosi.

“Tutta colpa di Freud – La serie” prova a portare avanti una riflessione sull’amore in tutte le sue forme, attraverso personaggi pronti a mettersi in discussione. Un po’ di coraggio in più sarebbe stato apprezzabile, soprattutto in certi frangenti. Certo, trattandosi di una serie per un pubblico generalista, pensata per essere trasmessa in prima serata su Canale5, già vedere due donne che si baciano è un passo avanti. Ma si poteva fare di più.