Il nuovo romanzo con protagonista Lisbeth Salander, “Quello che non uccide“, è uscito in Italia per Marsilio il 28 agosto, 5 anni dopo il terzo capitolo della serie Millennium, “La regina dei castelli di carta”.
Da allora sono successe diverse cose. Stieg Larsson è morto per un attacco di cuore senza aver visto neppure il primo romanzo pubblicato, portando a termine soltanto tre libri. Gli eredi hanno deciso di continuare comunque la serie, che nell’idea dell’autore doveva contare dieci tasselli, utilizzando il materiale lasciato dall’uomo e affidandosi a un ghostwriter (su Parole a Colori potete leggere il pezzo sulla vicenda). Tra polemiche, attese spasmodiche, critiche, il libro è arrivato sugli scaffali.
Ancora una volta la vera protagonista è lei, Lisbeth Salander. Lei, che ha insegnato alle donne che le vittime non necessariamente devono essere deboli, che si può vivere la propria sessualità in modo libero, che non importa cosa il mondo pensa di voi fin tanto che siete voi stessi. Nel quarto romanzo ci aspettiamo di ritrovare la nostra eroina più smaliziata e agguerrita che mai.
Ma qui sorge un problema: quanto tempo è passato da quando avete letto la trilogia di Millennium? Avete ripreso in mano i libri preparandovi per questa nuova uscita, oppure sono cinque anni che non avete a che fare con la storia e i personaggi? Se la risposta è la numero due non vi preoccupate. Per quanto i tre libri siano densi di avvenimenti e difficili da riassumere, riprendendo un pezzo di Bustle, abbiamo messo insieme le cose da ricordare per ciascuno.
Il giornalista Mikhail Blomkvist è nel bel mezzo di una crisi professionale dopo essere stato citato in giudizio per diffamazione dall’industriale miliardario Hans-Erik Wennerström. La situazione sembra disperata, fino a quanto un titano dell’industria svedese, Henrik Vanger, offre al giornalista la possibilità di riscattare il suo buon nome, grazie a delle informazioni capaci di distruggere Wennerström una volta per tutte. In cambio del favore, Blomkvist deve impegnarsi per un anno nella ricerca della nipote di Vanger, Harriet, scomparsa da quarant’anni. Nella sua ricerca per ritrovare Harriet, Blomkvist chiese aiuto a Lisbeth Salander, una disadattata sociale, tutta tatuaggi, piercing e stile punk, che però è anche una hacker più che capace. Mentre il rapporto tra i due si fa più profondo, si scopre che potrebbero essere sulle tracce di un serial killer, ossessionato dall’idea di punire le donne.
Il libro si conclude con la scoperta che Harriet non è morta, ma vive sotto falso nome in Australia dopo ave ucciso il padre che abusava di lei sessualmente per auto-difesa. Se l’informazione di Vanger si rivela essere inutile, Lisbeth penetra nel computer di Wennerström, trovando le prove che servono a Blomkvist per intervenire, e rubando anche 2.6 miliardi di dollari dal suo conto nel processo. Alla fine, la ragazza si reca all’appartamento di Blomkvist per dirgli che lo ama, ma quando lo trova in atteggiamenti intimi con la collega e amante Erika Berger, decide di lasciarlo.
Lisbeth Salander gira il mondo da quando ha lasciato Blomkvist l’anno precedente, mentre il giornalista è impegnato in un nuovo pezzo investigativo incentrato sul traffico sessuale in Svezia, gestito da una misteriosa figura chiamata “Zala”. Quando due colleghi che lavorano sulla storia muoiono, Blomkvist è scioccato di scoprire sulla pistola che ha sparato il colpo le impronte di Lisbeth e lavora duramanete per dimostrare l’innocenza di lei.
Nel libro si scopre anche di più del passato di Lisbeth, con una serie di rivelazioni – ad esempio il fatto che il trafficante Zala non è altro che suo padre, Alexander Zalachenko, l’uomo a cui Lisbeth ha dato fuoco nella sua auto anni prima per via del suo comportamento abusivo. La resa dei conti avviene in un fieile: a Lisbeth viene sparato un colpo in testa e viene sepolta viva da Zalachenko, lei sopravvive solo per cercare di ucciderlo con un’ascia. Il libro si conclude con Blomkvist che cattura Zalachenko e Lisbeth che viene portata d’urgenza in ospedale.
Il romanzo riprende esattamente dal punto in cui si è concluso l’altro. Lisbeth Salander si trova nel reparto di terapia intensiva sotto stretta sorveglianza. Nel momento in cui uscirà dall’ospedale, infatti, sarà portata a Stoccolma per essere processata per tre omicidi che lei non ha commesso. Mikael Blomkvist, usando tutte le sue abilità investigative, cerca di dimostrare l’innocenza della raggaza, e questo la mette ancora una volta in una posizione difficile. “La Sezione”, un reparto della Swedish Security Police che si occupa di controspionaggio vuole infatti che le indagini di Blomkvist siano messe a tacere, dal momento che portano alla luce una storia di negligenza e corruzione interna al governo.
Segretamente al lavoro dal suo letto di ospedale, Lisbeth mobilita la “Hacker Republic” di cui fa parte, per supportare Blomkvist nelle sue indagini e portare allo scoperto una serie di pezzi grossi corrotti. Il libro si conclude con lo smascheramento della Sezione, la caduta delle accuse a carico di Lisbeth e la riconciliazione tra quest’ultima e Blomkvist.
Dopo questa cavalcata attraverso centinaia di pagine, non ci resta che una domda: siete pronti a perdervi ancora una volta nel complicato mondo di Lisbeth?