“The world to come”: un racconto delicato, nel selvaggio West

Vanessa Kirby e Katherine Waterston protagoniste della bella pellicola diretta da Mona Fastvold

Un film di Mona Fastvold. Con Vanessa Kirby, Katherine Waterston, Casey Affleck, Christopher Abbott, Andreea Vasile. Drammatico, 98′. USA 2020

Da qualche parte lungo la frontiera della costa orientale americana della metà del XIX secolo, due coppie di vicini combattono contro i disagi e un isolamento che li mette alla prova sia fisicamente che psicologicamente.

 

LoveIsLove si legge sempre più spesso come hashtag sui vari social network. La battaglia per far sì che a ognuno sia riconosciuta la libertà di amare chi vuole, senza per questo venire discriminato, è ancora lunga e complessa da vincere.

I rapporti tra persone dello stesso sesso, specie se donne, sono ancora un terreno in larga parte inesplorato per il mondo del cinema. Se negli ultimi anni abbiamo iniziato a vedere qualche film di questo tipo – penso a “Carol” e recentemente a “Ritratto della giovane in fiamme” – un film ambientato nel selvaggio West è decisamente una novità.

“The world to come” di Mona Fastvold, presentato in concorso alla Mostra del cinema di Venezia, è la storia di due donne sole, infelici, prigioniere di matrimoni ormai finiti da tempo. Abigail e Tally trovano l’una nell’altra un’inaspettata boccata di ossigeno, quel calore e quelle premure che ormai sembravano impensabili.

Attenzione, caro lettore, non si tratta solo del racconto dell’amore tra due donne in un territorio sperduto: qui ci sono un respiro esistenziale e una profondità emotiva importanti, e una piacevole mancanza di scene morbose.

Katherine Waterston e Vanessa Kirby formano una coppia davvero credibile, sincera, potente sul piano umano oltre che artistico, evidenziando la felice alchimia scattata sul set. Le due interpreti scompaiono nei rispettivi personaggi e lo spettatore si ritrova coinvolto e appassionato dentro da storia impossibile quanto unica.

Un film che ti conquista utilizzando i suoi tempi, il suo tono e il suo ritmo, che per alcuni potrebbero apparire anche lenti e ripetitivi ma che in questo caso specifico funzionano piuttosto bene. Mona Fastvold mostra di avere un tocco delicato, attento e talentuoso dietro la macchina da presa, e di saper tirare fuori il meglio dal cast.

“The world to come” è dedicato alle tante e sconosciute Abigail e Tally del mondo, costrette a reprimere la loro indole negandosi la possibile felicità. Una storia di coraggio, speranza e libertà che nonostante l’assenza del classico lieto fine soddisferà il commosso spettatore.

 

Il biglietto da acquistare per “The world to come” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto (con riserva). Sempre.