Una serie di David Nutter. Con Theo James, Rose Leslie, Desmin Borges, Natasha Lopez, Micheal Park. Drammatico, sentimentale. USA, Regno Unito. 2022-in produzione
Sbagliare è umano, perseverare è diabolico, recita il detto. Detto puntualmente ignorato da sceneggiatori e produttori, quando si mettono in testa di adattare per il piccolo o grande schermo un romanzo di successo, nonostante sia stato ampiamente dimostrato che è difficilissimo, produrre qualcosa di accettabile.
Gli esempi di trasposizioni deludenti si sprecano, tanto che persino l’imperturbabile e professionalissima direttora Turillazzi ha confessato di essere sempre piuttosto restia, a vedere un film o una serie tratti da un romanzo, specie se il romanzo in questione è stato molto apprezzato.
Potete immaginare il mio stato d’animo prima di lanciarmi nella visione di “The time traveler’s wife”, la serie HBO disponibile su Sky Serie e NOW a partire dal 13 giugno.
Manco a dirlo, non conoscevo il libro omonimo di Audrey Niffenegger (uscito in Italia col titolo “La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo”) né avevo visto il precedente adattamento, il film “Un amore all’improvviso” di Robert Schwentke con Eric Bana e Rachel McAdam nei ruoli dei protagonisti Henry e Claire.
Nonostante tutto mi sono accostato alla serie con animo positivo e aperto, pronto a venire sorpreso positivamente. E niente, vi dico subito che la noia è stata la mia fedele compagna di viaggio durante tutti i sei episodi che compongono la prima stagione.
“The time traveler’s wife” è una serie datata sul piano narrativo e stilistico e piuttosto anonima su quello interpretativo. Di viaggi nel tempo e affini, negli ultimi anni al cinema e in tv se n’è parlato e se ne sta parlando parecchio, tanto da rendere oggettivamente difficile dire qualcosa di nuovo.
In questo caso, il viaggio del tempo non è solo un argomento fisico ma anche un modo per parlare dell’amore e della sua complessità. Nonostante questa duplice linea narrativa, però, la storia decolla con difficoltà, e trova solo in rari momenti dei picchi emotivi forti.
Il lungo corteggiamento di Henry o se preferite la lunga attesa di Claire per avere accanto il “giusto” Henry risulta stucchevole, e il pubblico fatica a empatizzare con i personaggi. Rose Leslie e Theo James, per quanto belli, non dimostrano grande alchimia e passione: si ha la sensazione che il loro amore sia recitato più che reale.
Il romanzo di Audrey Niffenegger era tutt’altra storia, parola di direttora. Nel mio piccolo posso solo dire che dopo aver visto l’adattamento televisivo, si prova solo il desiderio di recuperare il tempo perso.