Un film di Song Wen. Con Li Xian, Dong Borui, Gu Xuan. 112‘. Cina 2018
Oggi voliamo, idealmente, al Festival internazionale del cinema di Busan, in Corea del Sud, che si sta svolgendo in questi giorni. Nella sezione “A window on Asian cinema” figura la première mondiale di “The enigma of arrival”, primo lungometraggio del regista cinese Song Wen.
Song è già cofondatore e presidente del più importante Festival del cinema indipendente cinese, il FIRST International Film Festival, che vanta nelle passate edizioni presidenti di giuria del calibro di Wong Kar Wai.
Alternando il racconto tra gli anni Novanta e i giorni nostri, il film ripercorre le vicende di un gruppo di amici in una cittadina sulle sponde del Fiume Azzurro, fino all’evento clou che segnerà le loro vite.
Secondo il regista, il film descrive come la vita possa essere rovinata dalle menzogne, ma io aggiungerei anche dalla stupidità giovanile. I protagonisti vorrebbero essere dei gangster, però restano solo ragazzacci che vestono di pelle e rubano la benzina, mettendosi contro malviventi più potenti e violenti di loro.
Non è chiaro perché agiscano in modo così sprovveduto, ma quel che è certo è che c’entra una ragazza per cui tutti e quattro hanno un debole – e che resta avvolta nel mistero, almeno agli occhi dello spettatore, che fa fatica a capire in che direzione vada la narrazione. Insomma, che è successo alla fine? Qual è la verità? Probabilmente è intenzione del regista confondere lo spettatore e rendere il film, proprio come dice il titolo, un enigma.
La pecca, a mio parere, sta nel ritmo: il climax arriva troppo tardi e risulta poco incisivo, perso tra immagini poetiche e zuffe da taverna. Alla fine restiamo insoddisfatti e leggermente intorpiditi, in fin dei conti stanchi. Fortunatamente, ciò non ci impedisce di notare la buona interpretazione dei protagonisti, silenziosi, drammatici e convincenti. Il film, invece, convincente lo è un po’ meno.
Si ringrazia Fortissimo Films per le immagini e il materiale.