“The boys”: una serie scifi che aggiorna l’immagine dei supereroi

Avidi, crudeli, viziosi, vendicativi: sono i protagonisti della nuova serie prodotto da Amazon Prime Video

Una serie ideata da Eric Kripke, Evan Goldberg e Seth Rogen. Con Karl Urban, Elisabeth Shue, Erin Moriarty, Antony Starr, Dominique McElligott, Jessie Usher, Chace Crawford,  Nathan Mitchell, Laz Alonso. Fantascienza. USA. 2019-in produzione

Un anti-superhero drama, basato sull’omonimo fumetto di Garth Ennis e Darick Robertson, prodotto da Amazon Prime Video. Non è credibile che i supereroi siano tutti buoni e di nobili intenzioni. Cosa succederebbe, dunque, se usassero i propri poteri e il proprio status per corrompere le autorità, scendere a patti con aziende di poco rispetto o perpetrare abusi di ogni tipo? Servirebbe qualcuno per tenerli a bada. Ed è qui che entrano in gioco i Boys, un gruppo di guardiani riunitisi per contrastare i Seven, i sette supereroi pagati dall’agenzia multimiliardaria Vought International.

 

È possibile, oggi, immaginare una serie tv con protagonisti supereroi che non siano targati Marvel o DC? E in caso a qualche creativo visionario venisse l’idea vincente, ci sarebbe una casa di produzione pronta a rischiare e investire nel progetto? La risposta immediata sarebbe un sonoro: no! Ma oggigiorno mai fare i conti senza Amazon

“The Boys”, la nuova serie di Prime Video in otto episodi, incarna alla perfezione i principi cardine della sua azienda produttrice – fiducia nella “follia creativa” e lungimiranza imprenditoriale -, e lo fa portando avanti una satira beffarda verso l’universo “classico” dei supereroi.

L’idea di partenza è presto detta: possibile che tutti gli individui dotati di poteri straordinari siano buoni, dediti alla giustizia, incorruttibili, come ci hanno insegnato a pensare i cinecomic Marvel e DC? No, caro lettore, non è possibile. Ecco allora che nella serie vediamo “salvatori del pianeta” come non ne avevamo mai visti: avidi, vanesi, creudeli, vendicativi, viziosi.

Ma attenzione, “The Boys” non è una serie cupa, tragica o apocalittica, che trasmette angoscia al pubblico. Tutt’altro! Gli ideatori Eric Kripke, Evan Goldberg e Seth Rogen hanno brillantemente evitato questa deriva pessimistica, costruendo un impianto narrativo in cui anche i passaggi più tragici e funesti sono raccontati con la giusta dose di ironia e leggerezza, così da rendere il tutto piacevole da vedere.

Le potenzialità narrative e di sviluppo dei personaggi sono notevoli. Si percepisce fin dalle prime scene l’intento satirico degli sceneggiatori: nei personaggi che vedrete in azione potrete infatti facilmente riconoscere caratteristiche degli eroi Marvel e DC (Il Patriota rimanda a Capitan America, ad esempio, l’Amazzone a Wonder Woman).

Appurato che c’è del marcio anche tra le fila dei supereroi, lo spettatore ritrova un po’ di speranza nel genere attraverso i personaggi di Starlight (Moriarty) e Hughie (Quaid), che per motivi diversi rappresentano la purezza in un mondo dove il confine tra bene e male non è più così chiaro.

Erin Moriarty e Jack Quaid emergono con forza e bravura già a partire dai primi due episodi, lasciando presagire il ruolo chiave che i rispettivi personaggi assumeranno nel corso della stagione. Ma è Antony Starr, con il suo Patriota, a catalizzare l’attenzione. Dopo un inizio sottotono, lo spettatore scopre infatti che dietro che dietro il sorriso di facciata si nasconde una figura inquietante e pericolosa…

“The Boys” è una serie sicuramente destinata a far parlare di sé. E dopo averla vista, la vostra percezione dei supereroi non sarà più la stessa, con buona pace di Marvel e DC. Guardare per credere.