TFF: duecento film, notte horror e maratone da intenditori

Una scena di Sunset Song di Terence Davis (2015)

Torino si conferma città del cinema, per la trentatreesima edizione del Torino Film Festival (20-28 novembre). Dopo i numeri dello scorso anno – 70mila, alla fine, le presenze in sala – il 2015, con i suoi oltre duecento film scelti dal direttore Emanuela Martini, promette di regalare agli appassionati una nuova, grande abbuffata di cinema.

Ad aprire la kermesse, questa sera alle 21 al Lingotto, sarà il film “Suffragette” di Sarah Gavron, che sarà in sala insieme alla sceneggiatrice Abi Morgan (“The Iron Lady”). Si racconta delle battaglie per i diritti delle donne nella Londra del primo 900, protagoniste Carey Mulligan, Helena Bonham-Carter, Meryl Streep.

Suffragette
Carey Mulligan in una scena di Suffragette (2015)

Chiusura ufficiale, invece, la sera di sabato 28 al Reposi, con la premiazione dei vincitori. E il giorno dopo, domenica 29, replica dei film che si son portati a casa un premio. Madrina del festival Chiara Francini, la frizzante attrice toscana, volto talentuoso del cinema nostrano.

Ma vediamo insieme altre 10 curiosità dal TFF per arrivare preparati all’appuntamento.

1. NUMERI – Saranno dodici gli schermi dedicati al festival, divisi tra cinema Massimo, Reposi, Classico e Lux, che presenteranno al pubblico un numero impressionante di film. Questi i numeri: 158 lungometraggi disseminati nelle varie sezioni, 15 mediometraggi, 32 corti. 50 anteprime mondiali, 20 internazionali, 71 italiane.

2. TORINO 33Quindici sono i titoli inseriti nel concorso Torino 33, il cuore del festival. 15 opere prime, seconde e terze, in ogni caso tutto cinema giovane. Di queste, quattro sono italiani: l’opera terza di Elisabetta Sgarbi, “Colpa di comunismo”, sulle vicissitudini di tre badanti rumene in Italia; “Mia madre fa l’attrice” di Mario Balsamo (premiato nel 2012); “I racconti dell’orso” di Samuele Sestieri e Olmo Amato e “Lo scambio” di Salvo Cuccia.

3. BUON COMPLEANNO ORSON WELLES – Se Cannes aveva dedicato a maggio il suo manifesto ai cent’anni di Ingrid Bergman, Torino mette sulle locandine l’altro grande del cinema di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita, Orson Welles. L’omaggio al grandissimo regista non si limita alla foto. Sono in programma le proiezione di tre suoi classici restaurati, Quarto potere, L’infernale Quinlan e Rapporto confidenziale.

Shu Qi è Nie Yinniang nel film "The Assassin" (2015)
Shu Qi è Nie Yinniang nel film “The Assassin” (2015)

4. IL MEGLIO DEL TFF – Torino si conferma festival di qualità, con proiezioni adatte ai cinefili più convinti, ma anche film che cercano di attirare un pubblico più ampio. Qualche segnalazione: Brooklyn di John Crowley, con una Saoirse Rosnan ragazza irlandese che approda nella NY anni ’50 già data tra le probabili nominate all’Oscar. E andiamo avanti con la food-comedy Il sapore del successo (protagonista la coppia Bradley Cooper-Sienna Miller), il teen-drama Quel fantastico peggior anno della mia vita, il meraviglioso The Assassin. E Tangerine, odissea anche divertente di due trans a Los Angeles, il primo film a essere stati girato con l’iPhone 5S, e la qualità è sbalorditiva. Uno degli eventi festivalieri è di sicuro High-Rise: tratto dall’inquietante romanzo di J.C. Ballard Grattacielo, è diretto da uno dei talenti del nuovo cinema britannico, Ben Wheatley, e ha un cast di altissimo livello (Tom Hiddleston, Sienna Miller, Jeremy Irons).

5. GUEST STAR – Il TFF 2014 sarà ricordato per la presenza di Eddie Redmayne (La teoria del tutto), premiato sotto la Mole e tre mesi dopo vincitore dell’Oscar. Tra i volti noti di quest’anno attesi Valerio Mastandrea (protagonista di La felicità è una cosa complessa, in anteprima nazionale, nonché uno dei giurati), Franco Battiato e Francesca Comencini, che riceverà il Premio Cipputi alla carriera.

6. NOTTE HORROR – L’evento di quest’anno per After Hours, frutto della grande passione del direttore per il genere, è la “notte horror”. Sabato 21, dalle 22 all’alba, cinque film da brivido, tra cui l’ultimo prodotto dal “papà” di Freddy Krueger, il compianto Wes Craven.

7. REGISTA OSPITE – Il guest director è l’inglese Julien Temple, che curerà una sezione dal titolo “Questioni di vita e di morte”. Ne fanno parte sette opere molto surreali, poetiche, fantasiose, frutto del lavoro di maestri dell’immaginario cinematografico.

Una scena di Sunset Song di Terence Davis (2015)
Una scena di Sunset Song di Terence Davis (2015)

8. OSPITI SPECIALI – Un premio alla carriera andrà a un altro inglese, Terence Davies, uno degli autori europei più originali e sensibili emersi negli anni Ottanta. Nicolas Winding Refn, regista di culto di “Drive”, sarà invece ospite d’onore.

9. RETROSPETTIVA – La retrospettiva del TFF, “Cose che verranno”, a cura di Emanuela Martini, è dedicata agli scenari futuri come sono stati immaginati dal cinema di fantascienza e dagli autori che hanno descritto il mondo dei decenni a loro successivi. Dagli anni Trenta alle soglie del Duemila, una carrellata su città brulicanti, asettiche o piovose, su alienazione, aggressività e dominio, su regimi totalitari o violenze consumistiche, nello sguardo spesso disperato e attonito, sempre lucidissimo, di grandi autori come Kubrick, Godard, Truffaut, Resnais, Ferreri, Scott, Gilliam, Cronenberg, Kathryn Bigelow e altri ancora.

10. MARATONA DA INTENDITORI – La palma di evento più lungo della kermesse, per finire, va alla trilogia Le mille e una notte del portoghese Miguel Gomes, lanciata a Cannes alla Quinzaine e diventata imperdibile per i cinefili. Tre film, ognuno di due ore e più, per un totale di 6 ore abbondanti. L’esotismo dell’originale letterario non c’entra niente. Gomes, uno dei registi più innovativi della scena europea, racconta la crisi economica del suo paese degli anni scorsi, e lo fa con uno sguardo surreale e beffardo miscelando dramma, documentario e comedy.