“Tensione superficiale”: Cristiana Dell’Anna in un dramma moderno

Il film di Giovanni Aloi, disponibile in streaming su CHILI, si ispira a fatti realmente accaduti

Un film di Giovanni Aloi. Con Cristiana Dell’Anna, Francesca Sanapo, Benno Steinegger, Philipp Peter Heidegger, Hannes Perkmann, Katja Lechtaler, Katia Fellin, Celine Stampfer, Leo Seppi.
Drammatico, 90′. Italia 2020

Michela è una ragazza-madre di trent’anni. Insoddisfatta del lavoro di receptionist in un hotel sul lago di Resia, estenuata dagli orari che le permettono di vedere solo di rado il figlio, decide di dare una svolta alla propria vita. Varca così il confine, per lavorare come prostituta nel week-end: in Austria, a pochi chilometri di distanza, le ragazze che vendono il proprio corpo sono tutelate dalla legge e ricevono lauti stipendi. Non appena però in paese si sparge la voce del suo nuovo lavoro, la comunità le si rivolta contro, isolandola e perseguitandola.

 

La dignità, la compostezza, l’onestà sembrano diventati merce rara, nella nostra società. E se è vero che nelle piccole comunità sembra più semplice ritrovare certi valori, proprio qui è più facile imbattersi anche in ipocrisia e pregiudizi.

“Tensione superficiale” di Giovanni Aloi, ispirato a fatti realmente accaduti, raconta con uno stile asciutto, semplice e soprattutto realistico la dura vita di sacrifici e delusioni che Michela da dovuto affrontare da quando, non ancora maggiorenne, è rimasta incinta.

Michela è una persona umile, silenziosa, un’onesta lavoratrice, legata però a un’idea romantica e quasi adolescenziale dell’amore. Si illude infatti che il padre di suo figlio decida prima o dopo di lasciare la storica compagna per formare con loro una nuova famiglia.

Un’illusione continuamente disattesa dai fatti, che lentamente pone Michela di fronte a un bivio esistenziale e professionale. La sofferta scelta di prostituirsi cozza con il suo animo gentile, eppure la donna affronta la cosa con grande dignità.

Cristiana Dell’Anna scompare dentro il suo personaggio, regalandoci un’intensa e credibile interpretazione giocata sulla sottrazione e sul risalto dato alla fisicità e alle espressioni del viso.

“Tensione superficiale” si regge quasi interamente sulle sue – solide – spalle. L’attrice napoletana, al primo, vero ruolo da protagonista al cinema, dimostra tutto il proprio valore, talento e personalità.

Al di là di questo, il film, per quanto nel complesso coinvolgente e ricco di pathos, è caratterizzato da una certa debolezza e ripetitività drammaturgica. La sceneggiatura è focalizzata solo su Michela, e tutti gli altri personaggi sono appena abbozzati oppure velocemente usati e bruciati sulla scena.

Alcuni ruoli e/o passaggi narrativi avrebbero meritato maggiore risalto e approfondimento in fase di scrittura, e il finale stesso appare piuttosto frettoloso e sbrigativo nel suo voler essere pacificatorio in chiave familiare.

“Tensione superficiale” conduce lo spettatore all’interno di una piccola comunità montana, dove tutti si conoscono, i segreti hanno vita breve e un – finto – perbenismo permea i rapporti. E ce ne mostra i limiti e le contraddizioni. Perché difficilmente esistono oggi luoghi idilliaci, dove i problemi davvero non ci sono. Purtroppo. 

 

Il biglietto da acquistare per “Tensione superficiale” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre.