Un film di Daniele Vicari. Con Isabella Ragonese, Francesco Montanari, Eva Grieco, Francesco Acquaroli, Giulia Anchisi. Drammatico, 113′. Italia 2016
Il lavoro è un diritto sancito dalla Costituzione eppure oggi capita ancora di morire, per tenersi un posto mal pagato e usurante.
Daniele Vicari con il suo nuovo film “Sole cuore amore” passa dalla violenza del G8, per certi versi straordinaria, raccontata nell’intenso “Diaz”, a quella quotidiana che l’uomo comune è chiamato a sopportare se vuole sopravvivere.
Non inganni il titolo, che richiama quello del tormentone musicale di Valeria Rossi in voga qualche estate fa, perché qui la parola d’ordine è realismo.
Eli (Ragonese), sposata con Mario (Montanari), disoccupato, e madre di quattro figli, è costretta ogni giorno ad alzarsi alle 4.30 del mattina per raggiungere il bar dove lavora. Lì ad aspettarla c’è Nicola (Acquaroli) , il proprietario cinico e burbero.
Eli e Mario sono una coppia serena, nonostante le difficolta economiche, una coppia che si ama e si prende cura con affetto dei figli.
Eli è una donna positiva, forte, sorridente e soprattutto una lavoratrice instancabile. La sua amica del cuore, Vale (Grieco), talentuosa ballerina, cerca di guadagnarsi il pane lavorando in modesti locali e soprattutto di riconquistare la stima della madre (Cruciani).
L’amicizia tra le due donne è il vero fil rouge del film, che però fatica a decollare e a coinvolgere lo spettatore a causa di un impianto forse più teatrale e di un ritmo troppo compassato e lento.
Vicari firma una sceneggiatura che punta a raccontare la straordinarietà dell’uomo comune che ogni giorno si alza da letto e lotta per far quadrare i conti e al contempo per il suo diritto a godersi la famiglia.
Una storia che è al contempo un atto d’accusa, anche se non nelle intenzioni del regista, nei confronti del mondo del lavoro moderno, che non tutela l’individuo e anzi lo spinge ai limiti estremi.
Isabella Ragonese si rivela un’interprete solida, esperta e di personalità, dando al suo personaggio una precisa identità e soprattutto un’anima. Una performance che potrebbe valerle una nomination ai prossimi David di Donatello.
Sono degne di menzione anche le interpretazioni di Francesco Montanari e Francesco Acquaroli che rappresentano con bravura e incisività due tipologie di uomo diverse, che ogni donna affronta giornalmente nella propria esistenza.
Il finale è tragicamente bello e toccante, non lascia indifferenti, e fa riflettere sulla Costituzione e su quanto, oggi, il suo attacco ad effetto possa dirsi ancora valido oppure no.
Il biglietto da acquistare per “Sole cuore amore” è : 1)Neanche regalato; 2)Omaggio (con riserva); 3)Di pomeriggio; 4)Ridotto; 5)Sempre.