“Sing”: una competizione canora per brillare e prendersi una rivincita

Un film d'animazione divertente ed emozionante, con tanti personaggi indimenticabili

Un film di Garth Jennings. Con Matthew McConaughey, Seth MacFarlane, Reese Witherspoon, Taron Egerton, Scarlett Johansson. Animazione, 110′. 2016

 

Il teatro è una forma d’arte che può regalare emozioni vere, sincere, forti sia tu protagonista sulla scena o semplice spettatore in sala.

In teatro non esistono barriere tra l’attore e il pubblico e questo porta a instaurare un intenso e avvolgente legame emotivo… quanto meno se lo spettacolo che si guarda è meritevole.

Per quanto sia avaro di soddisfazioni economiche e opportunità per emergere, almeno in Italia, molti ancora credono nel suo potenziale, e investono energie, passione e tempo chi nel recitare, chi nel produrre, chi nel vedere gli spettacoli.

Il film d’animazione “Sing” di Garth Jennings racconta la storia di Buster Moon, oggi un elegante Koala, innamoratosi del teatro da piccolo tanto da decidere di fondarne uno tutto suo.

Buster è un eterno ottimista, forse è un po’ furfante, che ama il teatro più di qualsiasi altra cosa, pronto quindi a tutto per evitare il fallimento. Quando si presenta l’occasione di risollevare le sorti del suo gioiello in declino, infatti, il nostro eroe non si tira indietro e decide di produrre la più grande competizione canora al mondo. In palio, per errore, c’è una grande somma di denaro.

A emergere sono in cinque: un topo, tanto bravo a canticchiare quanto a imbrogliare; una timida elefantina che soffre di ansia da palcoscenico; una madre sovraccarica che si fa in quattro per occuparsi di una cucciolata di venticinque maialini.

E ancora, un giovane gorilla che sta cercando di allontanarsi dalla sua famiglia di delinquenti e una porcospina punk-rock che ha difficoltà a liberarsi dal fidanzato arrogante e diventare solista. Ognuno si presenta all’ingresso del teatro di Buster convinto che questa sia l’occasione per cambiare il corso della propria vita.

“Sing” non è solo una commedia musicale che omaggia grandi successi degli anni ‘80 e ‘90, è, soprattutto nella seconda parte, una ballata trascinante che insegna come affrontare i propri limiti, diventando padroni della propria vita, e dimostrare al mondo i propri talenti.

La musica è la compagna ideale di questo originale e godibile percorso di formazione.

La prima parte è, dal punto di vista drammaturgico e registico, lineare, diretta, abbastanza prevedibile, ma in qualche modo preparatoria al crescendo della seconda parte, dove i protagonisti della storia acquisiscono intensità, profondità e personalità sul piano psicologico oltre che strutturale.

Come nei migliori spettacolari teatrali, il cuore del film si rivela nel secondo atto, nel corso del quale lo spettatore entra in totale simbiosi con i personaggi, facendosi trascinare dall’incantevole colonna sonora.

Il teatro spinge a trovare il proprio coraggio – perché senza esibirsi sul palco sarebbe impossibile! – e ogni concorrente della gara supererà se stesso, cantando e ballando.

Buster Moon è il personaggio più approfondito e delineato psicologicamente. Dietro di lui possiamo intravedere la moltitudine di uomini e donne di teatro che ogni giorno, nonostante tutto, sollevano il sipario e vanno in scena, seguendo quella che è prima di tutto una passione.

Garth Jennings firma una pellicola di ottimo fattura che emoziona, diverte e conquista il pubblico, spingendolo alla fine a desiderare di recarsi ancora a teatro per vedere un nuovo spettacolo e provare nuove emozioni. E di questi tempi, è già un risultato straordinario.

 

Il biglietto da acquistare per “Sing” è:
Neanche regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre (con riserva)