“Si muore tutti democristiani”: etica e morte o sopravvivenza?

Il primo film per il cinema del Terzo Segreto di Satira (TSS) è una commedia con del potenziale

Un film di Pietro Belfiore, Davide Bonacina, Andrea Fadenti, Andrea Mazzarella, Davide Rossi (III). Con Walter Leonardi, Massimiliano Loizzi, Marco Ripoldi, Paolo Rossi, Valentina Lodovini. Commedia, 89′. Italia, 2017

Enrico, Fabrizio e Stefano sono amici e colleghi di una vita. Si barcamenano tra video per sindacati, matrimoni, piccoli video per il sociale, mantenendo una “purezza etica” a cui loro tengono molto e agognando di poter tornare a realizzare documentari. Improvvisamente arriva la proposta lavorativa che potrebbe cambiare le loro vite: un grosso documentario per una Onlus che si occupa di immigrazione. Una proposta troppo bella per essere vera, e infatti dopo pochi giorni scoppia un grosso scandalo che coinvolge il capo della Onlus. Cosa decideranno di fare i nostri eroi? Rifiuteranno in nome dell’etica oppure accetteranno rischiando di compromettere i loro valori?

 

Oggi è ancora possibile rifiutare un lavoro per motivi politici o ideologici oppure questo è diventato un lusso per pochi – solitamente per persone ricche di famiglia?

Da giovani ci si può permettere di essere  idealisti, intransigenti, incorruttibili, ma una volta giunta la maggiore età e con essa le responsabilità tutti sono costretti prima o dopo a imparare l’arte del compromesso. Perché a fine mese, in un modo o nell’altro, bisogna arrivarci…

“Si muore tutti democristiani”, presentato nella sezione Panorama Italia di Alice nella città 2017, è l’atteso esordio al cinema del gruppo noto come Il Terzo Segreto di Satira.

Personalmente ho seguito con discreto interesse il loro percorso online, riscontrando nei video una certa qualità, e un’ironia dissacrante e un cinismo cortese nel mostrare il non sense della società contemporanea.

Il passaggio dal web al cinema non è semplice – in tanti, negli anni, hanno fallito miseramente – perché i due mondi sono diversi sia per lo stile, il linguaggio e la scrittura dei video che per il tipo di pubblico che ne fruisce.

Nel complesso “Si muore tutti democristiani” è un esordio dignitoso, che ha dalla sua  alcuni spunti narrativi interessanti, che spingono alla riflessione, e dei momenti spassosi. Appare evidente, però, che i ragazzi del TSS debbano ancora lavorare molto per trovare una chiara identità anche al cinema.

La recitazione è l’aspetto che appare più debole. L’inesperienza dei protagonisti – che devono studiare tanto, se vogliono cercare di affermarsi sul grande schermo – si nota. Nel cast spicca la solida ed esperta performance di Valentina Lodovini e lo strepitoso cameo di Cochi.

Negli anni ’50 essere democristiani significava essere persone moderate, equilibrate, perbene; dopo Tangentopoli è diventato sinonimo di arroganza. Oggi, almeno vedendo il finale del film, il termine assume un senso più nichilista, esistenziale e filosofico. Ma siamo sicuri che i giovani siano ancora capace di rivedersi in una definizione, qualunque essa sia?

 

Il biglietto da acquistare per “Si muore tutti democristiani” è:
Nemmeno regalato. Omaggio (con riserva). Di pomeriggio. Ridotto. Sempre. 

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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