di Federico Asciutto
Una serie ideata da Gloria Calderon Kellett e Mike Royce. Con Justina Machado, Rita Moreno, Isabella Gomez, Marcel Ruiz. Sit-com. 2017 – in produzione
1 stagione – 13 episodi
Un appartamento, una famiglia e tre generazioni a confronto. Potremmo sintetizzare così “Giorno per giorno“, una nuova sit-com prodotta da Netflix, irriverente e a tratti demenziale, che però saprà coinvolgermi già dal primo episodio.
La vicenda riprende, a grandi linee, quella della serie degli anni ’70-’80 “One day at a time”, mutandone però alcuni aspetti decisivi come il contesto di provenienza culturale della famiglia protagonista (questa volta, cubana).
Penelope (Justina Machado) è una infermiera veterana dell’Afghanistan; dopo la separazione dal marito, si ritrova a dover crescere i due figli, Elena (Isabella Gomez) e Alex (Marcel Ruiz) con l’aiuto della madre Lydia (Rita Moreno).
Ogni episodio racconta scene di vita quotidiana, ma ciò che colpisce fin da subito è il rapporto conflittuale tra Lydia ed Elena. La prima è portatrice dei valori tradizionali della cultura cubana; la seconda, femminista e ambientalista, lotta per i propri diritti di donna libera.
Penelope, invece, si pone perfettamente a metà strada tra le due: comprende l’importanza della cultura della madre, ma non vuole imporre a sua figlia un modello di femminilità che non le appartiene.
Alex, di contro, non prende una posizione precisa riguardo alla cultura della sua famiglia. Lui ha appena dodici anni ed è chiaramente figlio e, per certi versi, vittima del suo tempo: apparire e vantarsi con i suoi compagni di scuola è, infatti, l’unica cosa che lo stimola.
Lo sviluppo e il rapporto con i figli, però, non sarà l’unica difficoltà che dovrà affrontare la protagonista. Penelope, infatti, non riesce a dimenticare l’esperienza dolorosa della guerra e a superare la mancanza di un uomo al suo fianco.