Un film di Tannishtha Chatterjee. Con Nawazuddin Siddiqui, Tannishtha Chatterjee, Valentina Corti, Isha Talwar, Urbano Barberini. Drammatico, 100′. India, Italia 2019
Raj, 38 anni, vive con i genitori e la sorella minore, Reena. Un giorno, scopre che Reena non si trova in India, come credeva, ma a Roma. Parte per cercarla, e scopre su di lei cose che lo sconcertano. Comprende quanto Reena si sentisse oppressa dalle ferree regole paterne. Allo stesso tempo, però, Raj capisce quanto le idee patriarcali siano radicate in lui, e si rende conto che questo lato di sé non gli permette di accettare la vera Reena.
Quanto è difficile, oggi, essere donna? Dopo decenni di lotte femministe, possiamo dire che i diritti fondamentali vengono rispettati? Che le violenze fisiche e psicologiche sono un ricordo? Che ogni ragazza è libera nel decidere del proprio futuro? Domande retoriche, nel 2019, dall’alto dei fatti di cronaca di cui sentiamo parlare ogni giorno.
Tannishtha Chatterjee firma un’opera prima di grandissimo valore artistico, sociologico, culturale, e di notevole impatto emotivo. “Roam Rome Mein”, pre-apertura della XIV edizione della Festa del Cinema di Roma, ha conquistato il pubblico e colpito persino il vostro vecchio e cinico inviato
Il film è un racconto di libertà ed emancipazione, un coraggioso atto di ribellione da parte della giovane protagonista contro un destino scritto da altri. Un progetto ambizioso, particolare, vivace, ricco di colpi di scena e stilisticamente innovativo e audace.
La Chatterjee firma una sceneggiatura dove diversi generi si mescolano in modo armonioso, al punto che è difficile inserire “Roma Rome Mein” in un genere preciso. Dramma psicologico, thriller, racconto intimo e onirico ma anche coming age adatto alla generazione dei trenta-quarantenni che si ispira ai film di David Lynch, e in particolar modo a “Strade perdute” e “Mullholland Drive”.
A differenza di tanti film che lo hanno preceduto, “Roam Rome Main” non trasmette mai allo spettatore un senso di approssimazione o di trionfo di luoghi comuni su Roma e sull’Italia, il che non è poco. Merito anche della felice scelta del cast italiano, dove spiccano Cristina Puccinelli, Urbano Barberini e Pamela Villoresi.
“Roam Rome Mein”, pur avendo un finale agrodolce, lascia allo spettatore il prezioso quanto decisivo messaggio di non rinunciare alle proprie ambizioni e soprattutto di non snaturarsi solo per compiacere l’ottusa e spesso limitata visione della famiglia.