di Concetta Piro
Un film di Antoine Blossier. Con Daniel Auteuil, Maleaume Paquin, Virginie Ledoyen, Jonathan Zaccaï, Jacques Perrin. Drammatico, 105′. Francia 2018
Il piccolo Remi vive in campagna insieme alla madre, la signora Barberin, mentre il padre Gerolamo lavora lontano come tagliapietre. Quando Gerolamo si ferisce in un incidente la madre si trova costretta a vendere il loro unico bene, una mucca di nome Rosetta che è anche la migliore amica di Remi, cui il bambino canta una ninna nanna che gli è rimasta nel cuore. È allora che Gerolamo rivela a Remi di non essere il suo vero padre ma di averlo trovato a Parigi, dove era stato abbandonato, e gli comunica che intende portarlo all’orfanotrofio, dato che non può più provvedere a lui.
Le reazioni del pubblico in sala sono sempre un’ottima cartina al tornasole per capire l’efficacia o meno di una pellicola. Per questo assistere alla proiezione di “Remi” di Antoine Blossier in una sala piena zeppa di bambini – gli spettatori a cui il film chiaramente si rivolge – credo sia stata una fortuna per poterlo valutare al meglio.
La storia del piccolo Remi, alla ricerca della sua vera identità, e dell’artista di strada Vitali, basata sul classico della letteratura per ragazzi “Senza famiglia” di Hector Malot, riesce a trasmettere un ventaglio ampio di emozioni – stupore, paura, tristezza, commozione.
Il fatto che tutti questi elementi emozionali siano collocati all’interno di una pellicola per famiglie mostra chiaramente come il genere, nel corso degli anni, si sia evoluto, fino a prodotti che veicolano messaggi importanti, tutt’altro che “da bambini”.
Sesto adattamento cinematografico della storia – senza contare quelli per la tv – questo “Remi” si prende molte libertà narrative, ma conserva lo spirito del romanzo di formazione. Bellissima la fotografia, nitida e capace di valorizzare l’ambientazione; un po’ meno bella la colonna sonora che comunque riesce ad adattarsi in modo armonioso ai vari momenti del film.
Convincente la coppia protagonista: l’esordiente Maleaume Paquin nei panni del piccolo Remi, e soprattutto il veterano Daniel Auteil, che nel ruolo di Vitali si carica sulle spalle gran parte del peso emotivo della pellicola e finisce per diventare il vero cuore pulsante.