Chiara Moscardelli è l’esempio perfetto di come un autore possa affrancarsi dal suo genere di partenza, scegliere di evolversi nel corso della sua carriera e produrre opere diverse, con ottimi risultati. Nel campo della narrativa, insomma, chi nasce tondo può anche, se vuole, morire quadrato…
Con la serie di Teresa Papavero – piccolo inciso, di cui ancora stiamo aspettando il terzo e conclusivo capitolo – la Moscardelli aveva virato verso il giallo/thriller, pur mantenendo una certa vena ironica nella scrittura.
Con “La ragazza che cancellava i ricordi“, uscito il 15 febbraio per Einaudi, ha fatto un ulteriore passo avanti, virando decisamente sui toni del noir puro e duro.
Olga ha trentanove anni, abita in un paesino al confine con la Svizzera ed è ossessionata dalla paura di perdere la memoria, com’è successo a sua madre. È stata lei a chiamarla come la Čechova, ma se l’allieva di Stanislavskij era corteggiatissima, Olga ha sempre diffidato dei maschi. «La tatuatrice che cancella i brutti ricordi», l’ha definita il “Corriere”, dando una sgradita notorietà proprio a lei, cresciuta isolata come aveva deciso suo padre, che l’ha iniziata all’arte del combattimento.
Quando scompare Melinda, un’amica milanese tatuata anni prima, però, Olga si getta nella sua ricerca. Così incontra l’ineffabile giornalista Gabriele Pasca, che sovverte ogni sua certezza sui sentimenti. Per scoprire che cosa si cela dietro le sparizioni di diverse donne, Olga dovrà sfuggire a un uomo spietato che la insegue. Un uomo con una piovra tatuata sul collo.
Non sono del tutto d’accordo con le parole dell’editore quando parla della “comicità di Chiara Moscardelli” che sbarca sul Lago Maggiore per creare un personaggio femminile. Io sinceramente in questo romanzo di comicità ne ho trovata ben poca! “La ragazza che cancellava i ricordi” è un noir, con una trama ben congegnata, colpi di scena, violenza.
Tra le pagine possiamo rintracciare qualche lieve traccia di ironia – nella caratterizzazione dei personaggi secondari, ad esempio, e in alcune scene – ma questa non è decisamente la cifra stilistica del libro, della sua trama principale né della sua protagonista, Olga, che trovo invece profondamente drammatica. In questo senso, anche la scelta dell’immagine di copertina mi sembra fuorviante.
“La ragazza che cancellava i ricordi” è un romanzo sorprendente, ben scritto e dall’atmosfera tesa. Adatto agli amanti del genere noir, mentre a chi cerca – e pensa di trovarsi davanti – una storia leggera e divertente consiglierei di fare attenzione, perché le apparenze – e la confezione! – talvolta ingannano.